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 U.E. - U.E. - Fecondazione e staminali: sapra' il Parlamento ricordarsi che una legge e' per tutti gli italiani?
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Comunicato 
8 giugno 2002 13:38
 
FECONDAZIONE ASSISTITA, CELLULE STAMINALI E LIBERTA' DI CURA
SAPRA' IL PARLAMENTO RICORDARSI CHE UNA LEGGE DEVE AIUTARE TUTTI GLI ITALIANI E NON SOLO UNA PARTE DI ESSI?

Firenze, 8 Giugno 2002. Riprende martedi' 11 giugno in aula a Montecitorio il dibattito sulla proposta di legge sulla fecondazione assistita e, nonostante il lasso di tempo (fine marzo) che e' passato dagli ultimi tentativi di discussione, non sembra che questo tempo abbia portato consiglio. Nel senso -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- che i parlamentari si siano resi conto che sono in Aula non per affermare la supremazia dei loro principi ideologici, ma per fare una proposta di governo di una specifica situazione che, nella sua apparente marginalita', e' invece fondamentale per la ricerca scientifica dei prossimi anni.
Una ricerca che, a livello mondiale ed europeo (soprattutto grazie alla Gran Bretagna), ha gia' dei paletti di riferimento, ma sembrano non essere considerati dal testo di legge su cui riprendera' la discussione. In particolare c'e' l'intervento di Tony Blair alla Royal Academy of Sciences (28 maggio 2002), dove il Premier britannico non ha dato adito a fraintendimenti: la ricerca va avanti, e non c'e' ideologia che possa fermarla, perche' (ed e' una frase che sintetizza tutto il suo intervento):
"la scienza e' solo conoscenza".

I nostri legislatori si devono invece confrontare, per esempio:
- sull'articolo 1, dove si sostiene di voler assicurare "i diritti di tutti i soggetti coinvolti, in particolare il concepito". Un monito per la vantata superiorita' di una impostazione ideologica, affermando la contraddizione e incongruenza di questa legge: come puo' lo Stato assicurare un diritto ad un soggetto giuridicamente inesistente? Oppure e' solo premessa, per esempio, per abrogare qualunque diritto all'aborto (come potrebbe essere altrimenti giustificata la "soppressione" di quello che verrebbe riconosciuto come soggetto portatore di diritto? Solo con una legittimazione della pena di morte ..).
- sull'articolo 4, dove si sanziona il divieto per la fecondazione eterologa, e sull'articolo 5 che concede l'intervento solo a coppie, e di sesso diverso: la condanna alla non-procreazione per le coppie che non hanno risorse "interne" e per i singoli. E' sempre la supremazia del concepito (e del suo diritto) sulla donna fecondata, considerata come mera portatrice nel ventre di qualcosa che non gli appartiene: tu, futuro essere umano, dovrai vivere come "Io Stato" ho deciso che sia! La nostra legge, quindi, a conferma dell'articolo 1, leva da una parte cio' che la legge sull'aborto sanciva, cioe' la decisione di disporre di cio' che si porta in grembo.
- sull'art.13, dove si stabilisce il divieto di sperimentazione su qualsiasi embrione umano, se non per la sua specifica tutela. Un macigno sulle ricerche che, applicate alle cellule staminali, consentirebbero la clonazione terapeutica. Un metodo decisamene sbrigativo per liquidare, per esempio, tutta l'impostazione della ricerca scientifica della Gran Bretagna che abbiamo ricordato sopra. Meglio non parlare di questioni su cui non si potrebbe controbattere se non qualcosa che valorizzi filosofie del tipo "vivrai nel dolore e diventerai santo"?

Continua la tragedia di un oscurantismo violento che si nutre di morte e sacrifici? Sembrerebbe di si'. A meno che ... le manifestazioni di ideologie diverse? Le femministe/donniste del 2000 che bruciano i reggiseni sempre del 2000? Gli steccati religiosi? Ci auguriamo di no. La "scienza e' solo conoscenza" dice Tony Blair. Ed e' a questo che invitiamo i legislatori: perche' ci siano regole che ognuno possa rispettare nel desiderio e nel rispetto dei propri convincimenti, e non nella costrizione frustrante di quelli altrui . con i "viaggi della speranza" dietro l'angolo.
 
 
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