Il vento contro il diritto di scelta sull’aborto, che soffia
in particolare in Usa, continua a trovare ulteriori rifugi nella nostra Penisola.
L’ultimo è in Toscana, regione in genere non tra le più inadempienti per l’applicazione della legge sul diritto ad abortire (1), nonché pioniera per quello che al momento è il miglior metodo per interrompere la gravidanza, la pillola abortiva
RU486.
L’Ausl Toscana Nord Ovest,
Pontedera (Pi)
ha incaricato una ginecologa obiettrice di coscienza per coordinare operativamente il personale (responsabile dell’Unità Funzionale Consultoriale della Valdera).
Questo vuol dire che c’è da aspettarsi di tutto. Non solo le proposte di partiti di governo (Lega) e di opposizione (FdI) per restringere il diritto già in vigore e l’istituzione, con normative comunali e/o regionali, di cimiteri per feti abortiti (2), ma anche
l’allineamento a questo vento oppressivo da parte di chi, in passato, si è distinto per il contrario. Non ci interessa sapere il perché di questa scelta di Pontedera, ma
è macabro, alogico e contraddittorio far dirigere una struttura sanitaria che applica il diritto all’aborto a chi è contrario a questo diritto… insomma l’obiezione di coscienza va bene per l’individuo, ma non quando l’esercizio di questa obiezione nega il diritto ad altri.
Crediamo che questi siano i primi ulteriori passi per arrivare ad una revisione del diritto sancito dalla legge 194 che, proprio per questo motivo, andrebbe profondamente aggiornata sì da tutelare la sua applicazione. Ma nel frattempo che il legislatore si renda conto di questo, per impedire che la situazione si deteriori più di quanto già non lo sia (2),
è bene alzare attenzione e iniziative. E’ importante impedire che lì dove il diritto viene applicato, non ci sia spazio per chi vuole negarlo.
Ricordiamo che nello specifico, per il prossimo 16 maggio alle ore 10,30 a Pontedera è prevista una iniziativa di varie associazioni
1 - Situazione critica a Massa, Pisa e Versilia. Qui l’indagine dell’associazione Coscioni
“Aborto al Sicuro”:
2 - cimiteri in cui talvolta ci finiscono anche i feti abortiti di donne che non hanno dato consenso a questo rito.
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