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CLONAZIONE UMANA TERAPEUTICA. PARTE ANCHE LA SPAGNA: CHE SIA DI MONITO A CHI INTENDE FAR FALLIRE IL REFERENDUM ITALIANO
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Comunicato 
1 marzo 2005 0:00
 

Firenze, 1 Marzo 2005. Il Centro di Medicina Rigenerativa di Barcelona, guidato da Jyan Carlos Izpisua, sta per presentare un progetto di ricerca con le cellule staminali embrionali per riparare il cuore. Si tratta di un piano in collaborazione con l'Universita' di Harvard (Massachusetts) e l'Istituto Salk (California), che include la clonazione terapeutica e la creazione di embrioni ibridi di topi e umani. L'obiettivo e' di modificare le cellule staminali embrionali in cellule capaci di rigenerare il cuore.
Per ora e' solo una richiesta, ma considerata l'autorita' di chi la presenta (Izpisua e' stato fatto rientrare alla bisogna dalla California, dal precedente Governo Aznar) e il fatto che il Governo di Zapatero ha annunciato per la prossima primavera una legge sulla biomedicina che dovrebbe autorizzare queste ricerche, non e' azzardato sostenere gia' che nei Paesi Ue siamo a quota tre.
Cioe' tre ricerche che, basandosi sulla clonazione umana terapeutica, cercheranno di trovare un rimedio, nello specifico oltre al cuore, al diabete (Universita' britannica di Newcastle autorizzata dalla Hfea, Human Fertilisation and Embryology Authority) e alle malattie che colpiscono i motoneuroni (sempre la Hfea che ha autorizzato lo scienziato Ian Wilmut -il "papa'" della pecora Dolly).
Una situazione che ci solleva notevolmente rispetto al grigiore e al clima da restaurazione feudale che aleggia nel nostro Paese quando solo si nomina la parola embrione o clonazione. Perche' questo vuol dire che, anche se in Italia restiamo per il momento al palo, in altri Paesi sanitariamente accessibili in modo semplice (in quanto membri attivi dell'Ue) la ricerca va avanti, grazie anche ai contributi economici specifici dell'Ue (in cui sono compresi i soldi italiani).
Un contesto in cui, nel nostro Paese, e' bene che ci pensino due volte tutti coloro che sono gia' partiti in quarta per cercare di far fallire la consultazione referendaria che potrebbe modificare le chiusure verso questa ricerca. E ci riferiamo essenzialmente a coloro che, al Governo, intendono fissare la data del voto in un periodo piu' balneare possibile, e a chi, all'opposizione, ritiene che in questa campagna elettorale per le regionali non si debba parlare di argomenti del genere.
Noi crediamo che non sia in corso una battaglia di scontri epocali tra concezioni della vita e del mondo, e siamo convinti che chi asserisce questo lo faccia solo in modo strumentale, per additare come distruttore del tutto chi la pensa in modo diverso. Crediamo sia solo un'opportunita' per la ricerca che, in quanto tale, non puo' che essere destabilizzante di alcuni assiomi radicati piu' per partito preso che per convinzione.
L'esempio spagnolo e' un grande monito e invitiamo anche i piu' riottosi a prenderlo in considerazione per capire quale opportunita' introduce per migliorare la nostra vita.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc.
 
 
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