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CASO WELBY. BENE L'ARCHIVIAZIONE DELL'ORDINE DEI MEDICI DI CREMONA. OPPORTUNE LE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE NAZIONALE DELL'ORDINE
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Comunicato 
1 febbraio 2007 0:00
 

Firenze, 1 Febbraio 2007. Condividiamo la decisione all'unanimita' della commissione disciplinare dell'Ordine dei Medici di Cremona di archiviare il procedimento contro Mario Riccio, il medico che ha sospeso le cure a Piergiorgio Welby.
Il dottor Riccio ha salvato la faccia all'intera categoria medica, paralizzata dalla paura ed incapace di attuare il proprio codice deontologico, ponendo soprattutto un ostacolo all'esercizio del diritto costituzionale sancito dall'articolo 32 (possibilita' di rifiuto delle cure). Alla luce delle accuse di omicidio e delle minacce di gravi sanzioni disciplinari subite dal dr Riccio, non si possono biasimare dal punto di vista umano -non certo professionale- i medici che hanno rifiutato di assistere Welby.
La responsabilita' ricade innanzi tutto sulla Federazione nazionale degli ordine dei medici -un ente di diritto pubblico ausiliario dello Stato- ed in particolare sul presidente del suo Comitato centrale, Amedeo Bianco. Invece di difendere una pratica pubblicamente utilizzata da centinaia di medici -la sospensione dei trattamenti- ha contribuito piu' di ogni altro al senso di incertezza e paura che ha costretto Welby a prolungare per mesi la propria sofferenza. E' utile ricordare le inequivocabili parole con cui il presidente Bianco rispose alla richiesta di Welby per la sospensione delle cure: "Se il medico accettasse la richiesta di Welby, andrebbe incontro a serie conseguenze. Avrebbe infatti contro sia il Codice penale sia il Codice deontologico medico".
Questa vera e propria intimidazione da parte del massimo rappresentante dei medici italiani, ha avuto un effetto devastante su Welby, il quale sarebbe ancora li' ad attendere chissa' quale legge o sentenza se non fosse per l'intervento di un medico come Riccio, coraggioso, cosciente e rispettoso della volonta' del paziente.
Per questo, riteniamo opportune le dimissioni del presidente Bianco, non solo perche' smentito dai suoi stessi rappresentati, ma per aver contribuito piu' di ogni altro al clima di incertezza e di intimidazione nel mondo medico che ha negato a Welby, e a migliaia di cittadini, l'esercizio di un diritto costituzionale. Dopo questa vicenda e' necessario valutare l'opportunita' dell'abolizione dell'ordine dei medici, uno strumento che, per l'ennesima volta, si e' dimostrato un ostacolo all'esercizio della professione medica, a scapito dei diritti dei pazienti.

Pietro Yates Moretti, consigliere Aduc
 
 
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