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21 settembre: Giornata mondiale dell'Alzheimer
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Comunicato 
20 settembre 2001 19:14
 
Per evitare che sia solo una commemorazione o un grido di dolore, impegnamoci per la clonazione umana terapeutica

Domani in tutto il mondo sara' la giornata dell'Alzheimer, una malattia che devasta l'identita' del malato e della famiglia e che, nonostante tutto, continua ad essere una "malattia invisibile", su cui la ricerca verso una sua cura ha dei notevoli blocchi ideologici.
E la tragica realta' con cui dobbiamo scontrarci e su cui, le stesse associazioni di settore dovrebbero maggiormente insistere, senza accontentarsi della tradizionale concessione di sopravvivenza che gli viene fatta dall'Amministrazione pubblica.
La clonazione umana terapeutica, con l'uso degli embrioni gia' prodotti e' li', a portata di mano anche per l'Alzheimer, cosi' come sta avvenendo in Gran Bretagna e negli Usa, con il lasciapassare dei rispettivi governi.
Ma in Italia l'ideologia e l'integralismo difusi, di cui l'attuale ministro della Salute Girolamo Sirchia e' alfiere, sono un ostacolo a qualunque speranza: con una posizione espressa lo scorso agosto, il ministro ha detto che se passa il principio della clonazione umana terapeutica, sarebbe come la legittimazione della soppressione degli anziani, gli anencefali e i malati terminali. A parte gli infelici esempi (volutamente scelti per scioccare nella loro immagine estrema, ma con poco fondamento nello specifico), crediamo che se ci si pone nella logica di impedire qualcosa che potrebbe dare una vantaggio, solo perche' potrebbe essere foriero di situazioni presumibilmente svantaggiose, sarebbe bene fermare il mondo e tutta la ricerca scientifica: se l'essere umano domina la politica e la scienza, e' a lui che bisogna affidarsi per un uso appropriato delle scoperte e delle innovazioni. In questo approccio (che non e' quello del nostro ministro) c'e' quella dose di pericolo e incertezza che e' una caratteristica della vita e della lotta per impedire che la malattia e la morte abbiano sempre il sopravvento.
Quel sopravvento, invece, che, in una giornata come questa, in cui si cerca di rendere visibile la "malattia invisibile", sembra essere l'elemento dominante.
Noi ci auguriamo che la ricerca britannica e americana facciano passi da gigante e per questo ci prepareremo, eventualmente, anche a gestire la migrazione sanitaria, come in passato alcuni di noi hanno fatto con l'aborto quando era illegale.
Della situazione italiana ne prendiamo atto, e non crediamo che a breve ci possano essere svolte, ma cogliamo l'occasione di questa giornata, perche' la stessa divenga di lotta anche contro coloro che impediscono la ricerca scientifica. Abbiamo una petizione a questo indirizzo Internet sul nostro portale e l'invito che rivolgiamo a firmarla e' il nostro contributo insieme a tutti coloro che non vogliono bendarsi gli occhi e il cervello di fronte al possibile.
 
 
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