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STAMINALI CORDONALI PER USO PROPRIO E ANCHE PRESSO BANCHE PRIVATE. CANCELLATE NORME ANACRONISTICHE E ANTI-SCIENTIFICHE
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Comunicato 
17 gennaio 2008 0:00
 

Firenze, 17 Gennaio 2008. L'approvazione, da parte delle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera, della possibilita' di fruire delle staminali del cordone ombelicale per uso proprio (autologo) e la possibilita' di poterle conservare anche in banche private oltre che pubbliche, e' una notizia importante oltre che buona (1). Importante perche' apre un settore che era totalmente chiuso e limitato a pochissime donne ben informate e anche fortunate.
I dati forniti dal ministero (2) sono lo specchio della sconfitta di uno Stato che fino ad oggi si e' arrogato l'esclusivo diritto a questa conservazione in un ambito che, a livello mondiale, e' ritenuto tra i piu' importanti per la cura delle malattie ereditarie. Rispetto alle nascite (560.010 - Istat) solo lo 0,46% (2.623) ha deciso nel 2006 di donare le staminali del cordone per uso eterologo (e non abbiamo dati di quanto questo accada per mancanza di volonta' e/o informazione della partoriente piuttosto che per mancanza di strutture o inefficienza delle medesime). Mentre quasi l'1% (5.137, quasi il doppio delle altre) ha deciso di portare queste staminali in banche estere, quindi per un uso autologo.
Forse siamo ad una svolta. Quando il "decreto milleproproghe", di cui l'approvazione di oggi e' emendamento, sara' legge, ci potranno essere le carte in regola per recuperare il deficit che abbiamo accumulato fino ad oggi grazie a ministri proni a politiche disumane e anti-scientifiche, fatte sempre in nome degli equilibri ideologici della maggioranze politiche.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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