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SANGUE CORDONE OMBELICALE. E' IMPOSSIBILE CONSERVARLO ALL'ESTERO NONOSTANTE LA LEGGE LO CONSENTA
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Comunicato 
12 ottobre 2006 15:09
 

Interrogazione a risposta orale in commissione Affari Sociali, da parte dell'on. Donatella Poretti, della Rosa nel Pugno

Firenze, 12 Ottobre 2006

La legislazione italiana vieta l'istituzione di banche per la conservazione di sangue da cordone ombelicale presso strutture sanitarie private, mentre e' possibile farlo all'estero, anche per uso autologo, previa autorizzazione del ministero della Sanita', disciplinata da specifiche norme attuative emesse da alcune ordinanze ministeriali. Autorizzazione che si ottiene dopo un colloquio telefonico col Centro Nazionale dei Trapianti. Nel contempo il ministero ha previsto che le analisi per individuare le epatiti B e C, nonche' l'Hiv, devono essere eseguite sul siero materno non prima dell'ultimo mese di gravidanza (e se una partorisce prematuramente? Non sapra' se il nascituro avra' una qualche malattia per cui sarebbe stato opportuna la conservazione autologa delle cellule staminali del cordone: la partoriente non e' quindi messa in condizione di scegliere in liberta').
Vediamo cosa nei fatti accade per il colloquio. Ci sono tempi di attesa jurassici (anche in casi dichiarati di parto imminente), mentre le informazioni che vengono fornite sono discutibili sul piano dell'obiettivita' scientifica in merito alla conservazione autologa. Inoltre questo colloquio non viene concesso prima del 30mo giorno antecedente la data presunta del parto, impedendo cosi' l'esportazione del sangue per chi partorisce prematuramente.
Dire che il Centro Nazionale trapianti faccia ostruzionismo, e' quantomeno doveroso.
La pratica della conservazione autologa del sangue del cordone ombelicale si va estendendo sempre piu'. Fanno sempre notizia personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura e dello sport che decidono di metterla in atto, e questo funge da esempio moltiplicatore. Per cui e' credibile che gli attuali problemi (diretti e indiretti) del Centro Nazionale Trapianti diventeranno, per la quantita', di fatto ostativi di qualunque richiesta.
Queste norme attuative, quindi, non favoriscono l'applicazione della legge (219/2005) che consente l'esportazione all'estero del sangue cordonale per uso autologo.
L'interrogazione chiede al ministro della Salute chiede che non ci sia piu' l'autorizzazione per l'esportazione, e quindi che non ci sia piu' questo anacronistico colloquio che impedisce alle donne l'esercizio del diritto alla conservazione del sangue cordonale.

Qui il testo completo dell'interrogazione:
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