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RICERCA CELLULE STAMINALI EMBRIONALI
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Comunicato 
9 ottobre 2003 15:23
 

OK DELL'ANDALUSIA MENTRE IN ITALIA LE "BARUFFE CHIOZZOTTE" SULLA BILANCIA DEL MERCATO DEI VOTI. ABBIAMO BISOGNO DI CONFRONTO E INFORMAZIONE

Firenze, 9 Ottobre 2003. Il parlamento dell'Andalusia ha approvato l'8 ottobre una legge che consentira' di avviare la ricerca con le cellule staminali embrionali. Grazie al voto del Partito Socialista di Zapatero, della Sinistra Unita e del Partito Andalucista e contro le astensioni dei popolari del premier Aznar e del gruppo misto (attenzione: astensioni, non voto contrario).
Le ricerche, grazie all'uso degli embrioni sovrannumerari delle cliniche di fecondazione assistita andaluse, si concentreranno su diverse linee di lavoro, tra cui vengono evidenziate il diabete, per l'ottenimento di cellule produttrici di insulina e il trapianto degli isolotti pancreatici; le neuroscienze, per lo sviluppo di cellule produttrici di dopamina per il trattamento del Parkinson; la cardiologia, attraverso il trapianto di cellule staminali per la rigenerazione del muscolo cardiaco in pazienti infartuati; e l'apparato motorio, con il trapianto di cellule staminali per il trattamento rigenerativo osseo.
Una legge di grande importanza sociale, scientifica e sanitaria, perche' mai un tema abitualmente riservato a circoli chiusi e' stato cosi' vicino alla sensibilita' della societa': un articolato dibattito e confronto fra le parti ha preceduto il voto, sia in Parlamento che attraverso i media e l'opinione pubblica. Non solo a livello andaluso, perche' una proposta in questo senso esiste anche a livello nazionale, depositata dal ministro della Salute del Governo Aznar, che, pur se piu' limitante di quella andalusa, comunque infrange il tabu' della ricerca sugli embrioni.
Questo il fronte "compatto" tra maggioranza di Governo e non pochi deputati dell'opposizione, sta per licenziare quella legge sulla fecondazione assistita che prevede il divieto di ogni uso degli embrioni nella ricerca con le cellule staminali. In un contesto che, proprio se pensiamo a come si e' arrivati alla decisione del Parlamento dell'Andalusia e come si arrivera' alla decisione del Parlamento spagnolo nazionale, e' tutt'altro che di confronto sui temi in questione. In Italia lo scontro e' solo ideologico, in un'affermazione del diritto alla vita dell'embrione che si basa su presupposti fideistici che non confutano presupposti medico scientifici, ma semplicemente li ignorano. Fino alla minaccia di alcuni gruppi di maggioranza di non votare la legge Gasparri sul riassetto televisivo se la maggioranza compatta non votera' questa legge sulla procreazione assistita: "baruffe chiozzotte" sulla bilancia di un mercato di voti. Il cui prezzo viene fatto pagare all'anello finale e piu' debole, cioe' i malati. Che oggi si stanno solo consumando verso la morte senza alcuna speranza se non quella di farla finita prima, per evitare le mortificazione che quelle malattie che potrebbero essere curate con le cellule staminali embrionali, portano con se'.

Guardare inerti questa corsa al massacro?
Noi proviamo a non essere inerti con il nostro "Cellule Staminali - notiziario quattordicinale", con cui cerchiamo di informare gli interessati su tutto cio' che avviene in materia nel mondo. Ma e' troppo poco, ce ne rendiamo conto. Abbiamo bisogno di ben altro, e per questo ribadiamo che l'esempio spagnolo di confronto che ha portato alla legge andalusa, non e' da sottovalutare, perche' ha fatto ragionare ognuno -legislatore, cittadino e utente del servizio sanitario- in modo sereno e razionale, oltre i paraocchi della violenza ideologica.
Vincenzo Donvito, presidente dell'Aduc
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
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OK DELL'ANDALUSIA MENTRE IN ITALIA LE "BARUFFE CHIOZZOTTE" SULLA BILANCIA DEL MERCATO DEI VOTI. ABBIAMO BISOGNO DI CONFRONTO E INFORMAZIONE

Firenze, 9 Ottobre 2003. Il parlamento dell'Andalusia ha approvato l'8 ottobre una legge che consentira' di avviare la ricerca con le cellule staminali embrionali. Grazie al voto del Partito Socialista di Zapatero, della Sinistra Unita e del Partito Andalucista e contro le astensioni dei popolari del premier Aznar e del gruppo misto (attenzione: astensioni, non voto contrario).
Le ricerche, grazie all'uso degli embrioni sovrannumerari delle cliniche di fecondazione assistita andaluse, si concentreranno su diverse linee di lavoro, tra cui vengono evidenziate il diabete, per l'ottenimento di cellule produttrici di insulina e il trapianto degli isolotti pancreatici; le neuroscienze, per lo sviluppo di cellule produttrici di dopamina per il trattamento del Parkinson; la cardiologia, attraverso il trapianto di cellule staminali per la rigenerazione del muscolo cardiaco in pazienti infartuati; e l'apparato motorio, con il trapianto di cellule staminali per il trattamento rigenerativo osseo.
Una legge di grande importanza sociale, scientifica e sanitaria, perche' mai un tema abitualmente riservato a circoli chiusi e' stato cosi' vicino alla sensibilita' della societa': un articolato dibattito e confronto fra le parti ha preceduto il voto, sia in Parlamento che attraverso i media e l'opinione pubblica. Non solo a livello andaluso, perche' una proposta in questo senso esiste anche a livello nazionale, depositata dal ministro della Salute del Governo Aznar, che, pur se piu' limitante di quella andalusa, comunque infrange il tabu' della ricerca sugli embrioni.
Questo il fronte "compatto" tra maggioranza di Governo e non pochi deputati dell'opposizione, sta per licenziare quella legge sulla fecondazione assistita che prevede il divieto di ogni uso degli embrioni nella ricerca con le cellule staminali. In un contesto che, proprio se pensiamo a come si e' arrivati alla decisione del Parlamento dell'Andalusia e come si arrivera' alla decisione del Parlamento spagnolo nazionale, e' tutt'altro che di confronto sui temi in questione. In Italia lo scontro e' solo ideologico, in un'affermazione del diritto alla vita dell'embrione che si basa su presupposti fideistici che non confutano presupposti medico scientifici, ma semplicemente li ignorano. Fino alla minaccia di alcuni gruppi di maggioranza di non votare la legge Gasparri sul riassetto televisivo se la maggioranza compatta non votera' questa legge sulla procreazione assistita: "baruffe chiozzotte" sulla bilancia di un mercato di voti. Il cui prezzo viene fatto pagare all'anello finale e piu' debole, cioe' i malati. Che oggi si stanno solo consumando verso la morte senza alcuna speranza se non quella di farla finita prima, per evitare le mortificazione che quelle malattie che potrebbero essere curate con le cellule staminali embrionali, portano con se'.

Guardare inerti questa corsa al massacro?
Noi proviamo a non essere inerti con il nostro "Cellule Staminali - notiziario quattordicinale", con cui cerchiamo di informare gli interessati su tutto cio' che avviene in materia nel mondo. Ma e' troppo poco, ce ne rendiamo conto. Abbiamo bisogno di ben altro, e per questo ribadiamo che l'esempio spagnolo di confronto che ha portato alla legge andalusa, non e' da sottovalutare, perche' ha fatto ragionare ognuno -legislatore, cittadino e utente del servizio sanitario- in modo sereno e razionale, oltre i paraocchi della violenza ideologica.
Vincenzo Donvito, presidente dell'Aduc
 
 
 
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