testata ADUC
FECONDAZIONE ASSISTITA E RICERCA CELLULE STAMINALI EMBRIONALI
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Comunicato 
2 dicembre 2003 13:54
 
APPELLO DELL'ADUC AI SENATORI: NON VOTATELA, OCCORRE ANCORA UN CONFRONTO PER MEGLIO CAPIRE E MEGLIO SPIEGARSI

Firenze, 2 Dicembre 2003. Domani dovrebbe cominciare il dibattito al Senato sulla legge sulla fecondazione assistita, che include anche il divieto di ricerca sulle cellule staminali embrionali. L'intenzione dei sostenitori del testo gia' licenziato dalla Camera sono di non modificare alcunche', votarla e farla diventare legge della Repubblica. Una posizione sostenuta al di la' delle eventuali sfumature di merito all'interno degli stessi proponenti e sostenitori di questo testo, tant'e' che e' stata anche avanzata l'ipotesi che se questo voto non ci sara', altrettanto negativo potrebbe essere il voto sulla legge in materia di riordino televisivo, la cosiddetta legge Gasparri (l'altrettanto cosiddetto mercato dei voti).
Che ci siano posizioni divergenti trasversali agli schieramenti di Governo e opposizione, e' cosa nota a tutti, ed e' proprio su questo trasversalismo che fanno fede i sostenitori dell'attuale testo per sentirsi in un certo senso blindati per un voto di approvazione, al di la' degli sgambetti di tizio o caio che, se dovessero esserci, lo saranno solo in termini di potere e scambio e divisione dello stesso, non certo per i contenuti di questa legge.
Ci meritiamo tanto? Meritano tanto le donne che non possono avere figli con una inseminazione "tradizionale" e che, se la legge fosse approvata, avrebbero altrettante difficolta'? Quelle stesse donne, poi, che questa stessa maggioranza vorrebbe aiutare economicamente perche' non abortiscano (l'emendamento alla finanziaria che prevede 1500 euro per una gravidanza portata a termine in alternativa all'aborto con bimbo che poi deve essere dato in adozione) o perche' facciano un secondo figlio (il gia' esistente bonus di 1000 euro)? Perche' questo rispetto per i nascituri non viene esercitato nei confronti dei nascituri desiderati cosi' tanto da una donna o da una coppia al punto di sottoporsi alle pratiche di fecondazione assistita?
E si merita tanto la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali?
Dopo che la Ue sta decidendo di devolvere finanziamenti alla sua ricerca dato l'enorme potenziale che rappresentano nella medicina rigenerativa? E dopo che non pochi Paesi nostri cugini nella Ue (come la cattolicissima Spagna) hanno deciso di intraprendere questa strada per la speranza dei malati di diabete, Alzheimer e Parkinson? Siamo proprio sicuri che dobbiamo continuare a far emigrare in nostri cervelli che in materia, percependo la potenzialita' delle loro conoscenze per il bene dell'umanita', non avrebbero alternative?
A nostro avviso e' tutto troppo affrettato. E lo scontro "embrione si'" "embrione no" e' troppo semplicistico e distorsivo della questione, sempre se vogliamo rispettare la civile convivenza tra tutti i credi, fedi e pensieri. Abbiamo l'impressione che questa legge, se varata, sara' solo il frutto dell'ignoranza e della non-voluta informazione. Percio' crediamo che occorra ancora un confronto, per meglio capire, per meglio spiegarsi: serenamente e civilmente senza anatemi religiosi e senza blasfemia irriverente.
Percio' facciamo appello alle donne e agli uomini che ci rappresentano in Senato che' si facciano interpreti di questa esigenza e consegnino la legge e l'argomento alla discussione, oltre che nel loro emiciclo istituzionale, anche nel Paese. E solo dopo questo vasto confronto, addivenire ad una decisione o -e' tutt'altro che escluso- ad una non-decisione.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
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APPELLO DELL'ADUC AI SENATORI: NON VOTATELA, OCCORRE ANCORA UN CONFRONTO PER MEGLIO CAPIRE E MEGLIO SPIEGARSI

Firenze, 2 Dicembre 2003. Domani dovrebbe cominciare il dibattito al Senato sulla legge sulla fecondazione assistita, che include anche il divieto di ricerca sulle cellule staminali embrionali. L'intenzione dei sostenitori del testo gia' licenziato dalla Camera sono di non modificare alcunche', votarla e farla diventare legge della Repubblica. Una posizione sostenuta al di la' delle eventuali sfumature di merito all'interno degli stessi proponenti e sostenitori di questo testo, tant'e' che e' stata anche avanzata l'ipotesi che se questo voto non ci sara', altrettanto negativo potrebbe essere il voto sulla legge in materia di riordino televisivo, la cosiddetta legge Gasparri (l'altrettanto cosiddetto mercato dei voti).
Che ci siano posizioni divergenti trasversali agli schieramenti di Governo e opposizione, e' cosa nota a tutti, ed e' proprio su questo trasversalismo che fanno fede i sostenitori dell'attuale testo per sentirsi in un certo senso blindati per un voto di approvazione, al di la' degli sgambetti di tizio o caio che, se dovessero esserci, lo saranno solo in termini di potere e scambio e divisione dello stesso, non certo per i contenuti di questa legge.
Ci meritiamo tanto? Meritano tanto le donne che non possono avere figli con una inseminazione "tradizionale" e che, se la legge fosse approvata, avrebbero altrettante difficolta'? Quelle stesse donne, poi, che questa stessa maggioranza vorrebbe aiutare economicamente perche' non abortiscano (l'emendamento alla finanziaria che prevede 1500 euro per una gravidanza portata a termine in alternativa all'aborto con bimbo che poi deve essere dato in adozione) o perche' facciano un secondo figlio (il gia' esistente bonus di 1000 euro)? Perche' questo rispetto per i nascituri non viene esercitato nei confronti dei nascituri desiderati cosi' tanto da una donna o da una coppia al punto di sottoporsi alle pratiche di fecondazione assistita?
E si merita tanto la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali?
Dopo che la Ue sta decidendo di devolvere finanziamenti alla sua ricerca dato l'enorme potenziale che rappresentano nella medicina rigenerativa? E dopo che non pochi Paesi nostri cugini nella Ue (come la cattolicissima Spagna) hanno deciso di intraprendere questa strada per la speranza dei malati di diabete, Alzheimer e Parkinson? Siamo proprio sicuri che dobbiamo continuare a far emigrare in nostri cervelli che in materia, percependo la potenzialita' delle loro conoscenze per il bene dell'umanita', non avrebbero alternative?
A nostro avviso e' tutto troppo affrettato. E lo scontro "embrione si'" "embrione no" e' troppo semplicistico e distorsivo della questione, sempre se vogliamo rispettare la civile convivenza tra tutti i credi, fedi e pensieri. Abbiamo l'impressione che questa legge, se varata, sara' solo il frutto dell'ignoranza e della non-voluta informazione. Percio' crediamo che occorra ancora un confronto, per meglio capire, per meglio spiegarsi: serenamente e civilmente senza anatemi religiosi e senza blasfemia irriverente.
Percio' facciamo appello alle donne e agli uomini che ci rappresentano in Senato che' si facciano interpreti di questa esigenza e consegnino la legge e l'argomento alla discussione, oltre che nel loro emiciclo istituzionale, anche nel Paese. E solo dopo questo vasto confronto, addivenire ad una decisione o -e' tutt'altro che escluso- ad una non-decisione.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
 
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