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Dalle parole ai fatti, dalla fede alle leggi
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Comunicato 
18 agosto 2000 18:28
 
Una domanda terribile vorremmo sottoporre a coloro che in questi giorni hanno espresso parere contrario alla proposta di sperimentare la clonazione di tessuti umani, da utilizzare per trapianti e cure mediche. Vorremmo chiedere, ad esempio, alla deputata Irene Pivetti cosa farebbe se suo figlio fosse affetto da leucemia e fosse possibile curarlo e guarirlo con l'uso di cellule umane clonate? Ovviamente non pensiamo neanche lontanamente di augurarle una cosa del genere, ma ci sono e ci saranno bambini affetti da leucemia: perche' privarli della speranza oggi e delle cure domani? Quale diritto abbiamo di negare a tutti coloro che sono affetti da una malattia di curarsi in questo modo?
Alcuni esponenti del mondo cattolico hanno espresso la loro condanna contro l'ipotesi di sperimentazione di clonazione, sostenendo che la l'individuo e' presente fin dal concepimento. Vogliamo ricordare che i Padri della Chiesa nei secoli scorsi sostenevano il contrario. Certo le conoscenze scientifiche erano diverse ma perche' assumere a verita' assoluta una asserzione? Domani cambiera'? Ancor piu' grave ci pare il fatto che la Chiesa cattolica voglia imporre la propria fede per legge. La proposta di una Carta europea dei diritti, ovviamente di matrice cattolica, e' preoccupante. Si puo' imporre il proprio credo religioso per legge?
Quando una Chiesa si avvale del "braccio secolare" per affermare i propri valori vuol dire che li sta perdendo nelle coscienze degli individui. Anche se le celebrazioni oceaniche fanno pensare il contrario.
 
 
 
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