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CLONAZIONE TERAPEUTICA: GLI EUROPEI E GLI ITALIANI SONO FAVOREVOLI ... E IL PARLAMENTO ITALIANO FA IL CONTRARIO
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Comunicato 
4 novembre 2003 0:00
 

Firenze, 4 Novembre 2003. Un sondaggio dell'Eos Gallup Europe dello scorso gennaio, ma reso noto ieri, fa sapere che i cittadini dell'attuale Unione Europea sono favorevoli al 55% alla clonazione terapeutica, cosi' come al 93% sono contrari a quella riproduttiva. Il dato dell'Italia da' invece i favorevoli alla terapeutica al 65% e i contrari alla riproduttiva al 95%.
Sono percentuali che devono far riflettere molto gli italiani e soprattutto i nostri legislatori. Perche' se in sede Ue la tendenza e' quella di far si' che ogni Paese si regoli come crede rispetto alle proprie legislazioni nazionali, pur finanziando la ricerca per la clonazione terapeutica, in Italia e' proprio il contrario. C'e' uno schieramento trasversale degli "amici dell'embrione" che, forte della totale chiusura conclamata da parte della Chiesa romana cattolica, dopo il voto gia' favorevole da parte della Camera, al Senato si appresta, con la legge sulla fecondazione assistita, a conclamare lo status giuridico dell'embrione e il divieto per qualunque ricerca sullo stesso a scopo di clonazione terapeutica. Una situazione che rimetterebbe in discussione la gia' esistente legge sull'interruzione di gravidanza e chiuderebbe le porte a qualunque ricerca su quello che, ovunque, viene riconosciuto come il futuro della medicina rigenerativa, cioe' le cellule staminali embrionali.
C'e' poco da stupirsi se pensiamo che solo poche settimane fa la stessa maggioranza trasversale con riferimento Oltretevere, ha bocciato il cosiddetto divorzio breve?
No, e' qualcosa di peggio. A nostro avviso e' un solco gigantesco che divide il Paese reale da quello legale, dove quest'ultimo e' solo arroccato sulle posizioni di rendita conquistate. E' qualcosa che va oltre il "ben piacere" alla Chiesa romana. Perche', per esempio, quando quest'ultima ha, in modo decisamente notevole e insistente, chiesto che si votasse l'indulto, solo dopo molto tempo e' stato approvato un indultino la cui applicazione, tra l'altro, sta avendo non poche difficolta'. Quindi la Chiesa romana ispira e consiglia, ma viene seguita solo quando collima in modo strettissimo con l'arroccamento del potere parlamentare. E nel caso della clonazione terapeutica e' proprio cosi'.
Come sempre in gioco c'e' la vita e la felicita' degli esseri umani che, pur da sudditi, quando hanno possibilita' di esprimersi lo fanno con le percentuali che abbiamo visto da questa indagine. Rimarcando la loro lontananza da chi, con le leggi e il governo delle stesse, dovrebbe aiutarli a vivere meglio, ma cosi' non fa.
Che ognuno ne faccia tesoro. Cosi' come facciamo tesoro che la ricerca sulla clonazione terapeutica e' gia' partita in Gran Bretagna e sta per partire in Spagna. Si' proprio la Spagna del centro-destra di Aznar che ha proposto una legge ad hoc .. ma evidentemente non e' questione di destra o sinistra, ma di sensibilita', umanita', curiosita', speranza, ricerca e determinazione degli esseri umani che, volendo, potrebbero anche essere legislatori.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
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Firenze, 4 Novembre 2003. Un sondaggio dell'Eos Gallup Europe dello scorso gennaio, ma reso noto ieri, fa sapere che i cittadini dell'attuale Unione Europea sono favorevoli al 55% alla clonazione terapeutica, cosi' come al 93% sono contrari a quella riproduttiva. Il dato dell'Italia da' invece i favorevoli alla terapeutica al 65% e i contrari alla riproduttiva al 95%.
Sono percentuali che devono far riflettere molto gli italiani e soprattutto i nostri legislatori. Perche' se in sede Ue la tendenza e' quella di far si' che ogni Paese si regoli come crede rispetto alle proprie legislazioni nazionali, pur finanziando la ricerca per la clonazione terapeutica, in Italia e' proprio il contrario. C'e' uno schieramento trasversale degli "amici dell'embrione" che, forte della totale chiusura conclamata da parte della Chiesa romana cattolica, dopo il voto gia' favorevole da parte della Camera, al Senato si appresta, con la legge sulla fecondazione assistita, a conclamare lo status giuridico dell'embrione e il divieto per qualunque ricerca sullo stesso a scopo di clonazione terapeutica. Una situazione che rimetterebbe in discussione la gia' esistente legge sull'interruzione di gravidanza e chiuderebbe le porte a qualunque ricerca su quello che, ovunque, viene riconosciuto come il futuro della medicina rigenerativa, cioe' le cellule staminali embrionali.
C'e' poco da stupirsi se pensiamo che solo poche settimane fa la stessa maggioranza trasversale con riferimento Oltretevere, ha bocciato il cosiddetto divorzio breve?
No, e' qualcosa di peggio. A nostro avviso e' un solco gigantesco che divide il Paese reale da quello legale, dove quest'ultimo e' solo arroccato sulle posizioni di rendita conquistate. E' qualcosa che va oltre il "ben piacere" alla Chiesa romana. Perche', per esempio, quando quest'ultima ha, in modo decisamente notevole e insistente, chiesto che si votasse l'indulto, solo dopo molto tempo e' stato approvato un indultino la cui applicazione, tra l'altro, sta avendo non poche difficolta'. Quindi la Chiesa romana ispira e consiglia, ma viene seguita solo quando collima in modo strettissimo con l'arroccamento del potere parlamentare. E nel caso della clonazione terapeutica e' proprio cosi'.
Come sempre in gioco c'e' la vita e la felicita' degli esseri umani che, pur da sudditi, quando hanno possibilita' di esprimersi lo fanno con le percentuali che abbiamo visto da questa indagine. Rimarcando la loro lontananza da chi, con le leggi e il governo delle stesse, dovrebbe aiutarli a vivere meglio, ma cosi' non fa.
Che ognuno ne faccia tesoro. Cosi' come facciamo tesoro che la ricerca sulla clonazione terapeutica e' gia' partita in Gran Bretagna e sta per partire in Spagna. Si' proprio la Spagna del centro-destra di Aznar che ha proposto una legge ad hoc .. ma evidentemente non e' questione di destra o sinistra, ma di sensibilita', umanita', curiosita', speranza, ricerca e determinazione degli esseri umani che, volendo, potrebbero anche essere legislatori.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
 
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