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 U.E. - U.E. - Clonazione terapeutica e cannabis medica
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Comunicato 
6 maggio 2002 14:49
 
CLONAZIONE TERAPEUTICA E CANNABIS MEDICA
DUE FACCE DEL MEDESIMO PROBLEMA: L'AUTORITARISMO IDEOLOGICO DI SCIENZA E RICERCA. LA BOCCIATURA PARLAMENTARE DELLA LEGGE SULLA FECONDAZIONE ASSISTITA, CONCEPITA PER BLOCCARE LA RICERCA E IMPEDIRE LA LIBERTA' DI CURA DI OGNI INDIVIDUO, PUO' ESSERE L'OCCASIONE PER IMPEDIRE IL CONSOLIDAMENTO DELL'INUTILITA' DELL'ITALIA NELLA RICERCA SCIENTIFICA MONDIALE

Firenze, 6 Maggio 2002. A leggere i resoconti di questi giorni sulla questione della cannabis terapeutica e la mozione approvata dalla Regione Lombardia, si imparano molte cose e si hanno tante conferme: la ricerca scientifica in Italia non solo e' male finanziata, ma non e' neanche libera.
In entrambi i casi (cannabis e clonazione terapeutica) -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- si deve sbattere contro muri incrostati di ideologie autoritarie che hanno gia' scritto nei loro polverosi libri il cammino e il futuro degli esseri umani e di cio' che sono in grado di produrre per il miglioramento e il prolungamento della loro vita.
Nel caso della clonazione terapeutica si sta cercando di liquidarla con un articoletto della legge sulla fecondazione assistita, sancendo il diritto giuridico dello zigote (in contrasto con le altre leggi esistenti) e prendendo le distanze da quanto, invece, sta avvenendo in Gran Bretagna, dove sicuramente migreranno i nostri malati quando dalla ricerca si sara' passati alle fasi esecutive.
Nel caso della cannabis terapeutica, con la scusa che sarebbe un sistema surrettizio di legalizzare la cannabis per uso ricreativo, si fa muro contro una sua introduzione paventando successi consolidati della farmacopea vigente rispetto alle terapie del dolore e ascentificita' di cio' che gia' si conosce in materia a livello mondiale. Anche qui prendendo le distanze da Paesi come il Canada, dove, dall'inizio dell'anno, e' gia' partita la coltivazione da parte dello Stato.
Sono due aspetti figli dello stesso padre: l'autoritarismo ideologico. Lo stesso che nei secoli passati si opponeva alle autopsie dei cadaveri, fino a quelli che giustiziava coloro che pensavano che la terra fosse rotonda. E che oggi trova continuatori in coloro che impediscono l'uso del preservativo e dell'aborto nelle campagne mondiali di controllo demografico.
In Italia troviamo una mobilitazione a favore di questo autoritarismo in ogni dove, anche incosciamente. Da coloro che volutamente parlano di clonazione terapeutica spacciandola per umana in modo che le acque siano piu' confuse, in modo che la gia' diffusa non-informazione in materia possa continuare a nutrirsi di falsa-informazione, fino a coloro che, per meglio divulgare l'informazione non-punizionista in materia di ricerca scientifica e cannabis non trovano di meglio che scannarsi in piazza per mettere il cappello ad un inesistente movimento antiproibizionista (come hanno fatto radicali e centri sociali lo scorso sabato 4 maggio a Roma, mentre in tutto il mondo analoghe iniziative davano il polso della mobilitazione e, giustamente, aprivano il confronto nei media e a livello legislativo).
Forse la morfina o il metadone non sono sostanze che possano avere un uso ricreativo? Si', ma non sono vietate perche' il loro uso e' consolidato nella farmacopea ufficiale, e l'immagine "ricreativa" si confonde bene con quella dei malati di tossicodipendenza, quindi un fenomeno marginale pur se drammatico ed importante. Ma la cannabis va demonizzata, perche' sarebbe come ammettere che i milioni di ragazzi che se la fumano ogni giorno stanno usando male un prodotto che ha dei pregi, e quindi pur di non concedere nulla alla bonta' della cannabis, si preferisce il muro del no.
I fantasmi del dottor Severino Antinori (diventato il simbolo maligno di qualunque clonazione) e quello dei ragazzi drogati che partono dallo spinello per arrivare alla siringa, sono entrambi simboli, in salsa autoritaria, a spauracchio difensivo di chi vuole confermare l'inutilita' dell'Italia nella ricerca e nel progresso scientifico.
C'e' pero' una possibilita' per impedire il consolidamento di questa situazione: la legge sulla fecondazione assistita su cui in questi giorni riprendera' la discussione in Parlamento. La bocciatura nella sua stesura attuale e l'impegno per l'approvazione di un testo che parta dal rispetto delle scelte degli individui e delle scoperte scientifiche che gli stessi vogliono usare su se stessi, potrebbe rappresentare la stura verso una nuova stagione scientifica, cosi' come, a suo tempo, fu per la legge sull'aborto.
 
 
 
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