testata ADUC
CELLULE STAMINALI EMBRIONALI. PER CHI AVESSE QUALCHE DUBBIO SULLA LORO EFFICACIA, LA RISPOSTA ARRIVA DALLE AVANZATISSIME RICERCHE DELL'ADVANCED CELL TECHONOLOGY CHE STA RIGENERANDO LA RETINA DELL'OCCHIO
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Comunicato 
24 settembre 2004 12:47
 

Firenze, 24 settembre 2004. La cecita' potrebbe essere curata con l'uso delle cellule staminali embrionali. Grazie alle avanzatissime ricerche della "Advanced Cell Technology" (Act) del Massachusetts, come dice il suo direttore Robert Lanza, "e' la prima volta che da cellule staminali embrionali ne derivano cellule retinali. Crediamo che queste nuove cellule possano essere utilizzate per trattare la cecita'".
C'e' da ricordare che le cellule staminali embrionali usate da questa azienda biotech, sono quelle che, in un mare di polemiche a livello internazionale, lo scorso aprile sono state messe gratuitamente a disposizione per la ricerca dall'Harvard University di Cambridge (Massachusetts), grazie a fondi privati.
Non si tratta di cantare vittoria, ma solo di capire razionalmente che cosa voglia dire "cellule staminali embrionali", cioe' quelle cellule la cui ricerca nel nostro Paese e' vietata dalla legge sulla fecondazione assistita e che, in Gran Bretagna, sono uno dei fiori all'occhiello della politica di ricerca medica del Governo Blair.
E questo e' uno solo dei molti usi che la tecnologia delle cellule staminali embrionali potra' avere. Poco piu' di un mese fa, sempre cellule staminali embrionali hanno dato origine a cellule del cervello in grado di produrre dopamina, che e' la sostanza che viene a mancare nei malati di Parkinson (studio di Lorenz Studer, pubblicato sulla rivista Pnas).
Il problema, per l'appunto, sta tutto nel mettere a disposizione leggi e soldi pubblici per poterla sviluppare, nonche' stimolare i privati ad investirvi.
L'occasione in Italia, dove nel settore cellule staminali non mancano competenze e teste (per ora concentrate solo sulle staminali adulte, molto piu' limitate), e' data dal referendum in cui in questi giorni si stanno giocando le ultime battute per abrogare la legge che impedisce la ricerca in materia.
Questa ricerca dell'Act e' la speranza: razionale, concreta e con prospettive.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
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CELLULE STAMINALI EMBRIONALI. PER CHI AVESSE QUALCHE DUBBIO SULLA LORO EFFICACIA, LA RISPOSTA ARRIVA DALLE AVANZATISSIME RICERCHE DELL'ADVANCED CELL TECHONOLOGY CHE STA RIGENERANDO LA RETINA DELL'OCCHIO
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Comunicato 
24 settembre 2004 12:47
 

Firenze, 24 settembre 2004. La cecita' potrebbe essere curata con l'uso delle cellule staminali embrionali. Grazie alle avanzatissime ricerche della "Advanced Cell Technology" (Act) del Massachusetts, come dice il suo direttore Robert Lanza, "e' la prima volta che da cellule staminali embrionali ne derivano cellule retinali. Crediamo che queste nuove cellule possano essere utilizzate per trattare la cecita'".
C'e' da ricordare che le cellule staminali embrionali usate da questa azienda biotech, sono quelle che, in un mare di polemiche a livello internazionale, lo scorso aprile sono state messe gratuitamente a disposizione per la ricerca dall'Harvard University di Cambridge (Massachusetts), grazie a fondi privati.
Non si tratta di cantare vittoria, ma solo di capire razionalmente che cosa voglia dire "cellule staminali embrionali", cioe' quelle cellule la cui ricerca nel nostro Paese e' vietata dalla legge sulla fecondazione assistita e che, in Gran Bretagna, sono uno dei fiori all'occhiello della politica di ricerca medica del Governo Blair.
E questo e' uno solo dei molti usi che la tecnologia delle cellule staminali embrionali potra' avere. Poco piu' di un mese fa, sempre cellule staminali embrionali hanno dato origine a cellule del cervello in grado di produrre dopamina, che e' la sostanza che viene a mancare nei malati di Parkinson (studio di Lorenz Studer, pubblicato sulla rivista Pnas).
Il problema, per l'appunto, sta tutto nel mettere a disposizione leggi e soldi pubblici per poterla sviluppare, nonche' stimolare i privati ad investirvi.
L'occasione in Italia, dove nel settore cellule staminali non mancano competenze e teste (per ora concentrate solo sulle staminali adulte, molto piu' limitate), e' data dal referendum in cui in questi giorni si stanno giocando le ultime battute per abrogare la legge che impedisce la ricerca in materia.
Questa ricerca dell'Act e' la speranza: razionale, concreta e con prospettive.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
 
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