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BIMBO TALASSEMICO GUARITO. DOPO LE OMISSIONI DEL MINISTRO DELLA SALUTE, UNA LEZIONE PER TUTTI?
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Comunicato 
7 settembre 2004 11:40
 

Firenze, 7 Settembre 2004. Il bimbo talassemico guarito grazie al trapianto di cellule staminali cordonali e' un episodio che va oltre la giusta soddisfazione per l'intervento nell'ambito di una routine delle nostre sale chirurgiche. Perche' quello che il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, ha definito un evento storico, lo e' stato proprio violando la legge sulla fecondazione assistita voluta e difesa dal nostro ministro. I gemellini nati dai genitori del bimbo sono stati programmati, cioe' la fecondazione artificiale che ne ha consentito la nascita e' avvenuta dopo che gli embrioni sono stati selezionati si' da escludere il rischio di far nascere altri bimbi talassemici. Una diagnosi pre-impianto che la legge italiana sulla fecondazione assistita vieta esplicitamente e su cui, e' ben ricordarlo, un ministro della Repubblica, Carlo Giovanardi, proprio in questi giorni sta difendendo questo divieto presentando come seguaci del nazismo chi invece vuole abolirlo con il referendum.
La specifica selezione embrionale e' stata fatta in Turchia (terra d'origine dei genitori), ma gia' in Gran Bretagna, per esempio, alcuni mesi fa le autorita' sanitarie ne avevano autorizzata una simile. Quindi non e' questione che riguarda solo Paesi, come la Turchia, dove la normativa e' vaga, ma anche Paesi in cui in materia si e' molto precisi e le scelte si fanno a ragion veduta.
Il ministro Sirchia ha omesso questo particolare volutamente per dare un merito al nostro Paese? Non lo sappiamo. Ma sappiamo che, per il ruolo politico che riveste, nonche' per la sua professionalita' medica, non aver tenuto in considerazione questo aspetto fondamentale della vicenda suona in modo molto stonato. La medicina rigeneratrice e' il futuro, ma sembra che per essere tale ha bisogno di tanti supporti terapeutici che oggi sono vietati nel nostro Paese. E la chiusura alla selezione embrionale, cosi' come alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, preferendo buttare nella spazzatura gli embrioni soprannumerari da tecniche di fecondazione assistita, sono tra gli ostacoli maggiori.
Dopo le omissioni del ministro e i risultati del bimbo guarito, ognuno ne tragga lezione.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
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Firenze, 7 Settembre 2004. Il bimbo talassemico guarito grazie al trapianto di cellule staminali cordonali e' un episodio che va oltre la giusta soddisfazione per l'intervento nell'ambito di una routine delle nostre sale chirurgiche. Perche' quello che il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, ha definito un evento storico, lo e' stato proprio violando la legge sulla fecondazione assistita voluta e difesa dal nostro ministro. I gemellini nati dai genitori del bimbo sono stati programmati, cioe' la fecondazione artificiale che ne ha consentito la nascita e' avvenuta dopo che gli embrioni sono stati selezionati si' da escludere il rischio di far nascere altri bimbi talassemici. Una diagnosi pre-impianto che la legge italiana sulla fecondazione assistita vieta esplicitamente e su cui, e' ben ricordarlo, un ministro della Repubblica, Carlo Giovanardi, proprio in questi giorni sta difendendo questo divieto presentando come seguaci del nazismo chi invece vuole abolirlo con il referendum.
La specifica selezione embrionale e' stata fatta in Turchia (terra d'origine dei genitori), ma gia' in Gran Bretagna, per esempio, alcuni mesi fa le autorita' sanitarie ne avevano autorizzata una simile. Quindi non e' questione che riguarda solo Paesi, come la Turchia, dove la normativa e' vaga, ma anche Paesi in cui in materia si e' molto precisi e le scelte si fanno a ragion veduta.
Il ministro Sirchia ha omesso questo particolare volutamente per dare un merito al nostro Paese? Non lo sappiamo. Ma sappiamo che, per il ruolo politico che riveste, nonche' per la sua professionalita' medica, non aver tenuto in considerazione questo aspetto fondamentale della vicenda suona in modo molto stonato. La medicina rigeneratrice e' il futuro, ma sembra che per essere tale ha bisogno di tanti supporti terapeutici che oggi sono vietati nel nostro Paese. E la chiusura alla selezione embrionale, cosi' come alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, preferendo buttare nella spazzatura gli embrioni soprannumerari da tecniche di fecondazione assistita, sono tra gli ostacoli maggiori.
Dopo le omissioni del ministro e i risultati del bimbo guarito, ognuno ne tragga lezione.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
 
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