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 ITALIA - ITALIA - Ru486, dal 1 aprile partono le ordinazioni
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Notizia 
30 marzo 2010 10:00
 
Tra 48 ore la pillola abortiva Ru486 sbarchera' anche in Italia. "Dal primo aprile la Nordic Pharma, su mandato dell'azienda produttrice Exelgyn, aprira' gli ordini di vendita. Dopodiche' nel giro di un paio di giorni, il tempo tecnico per la consegna, il farmaco approdera' negli ospedali italiani". Lo riferisce all'Adnkronos Salute il ginecologo Marco Durini, direttore medico della Nordic Pharma Srl.
Il viaggio verso l'Italia della pillola 'della discordia' sembra quindi giunto al suo porto d'arrivo. Non senza polemiche. Divisioni e contrasti ne hanno contraddistinto il cammino sin dalla sua sperimentazione e anche dopo il via libera alla commercializzazione, datato 30 luglio 2009, da parte dell'Agenzia italiana del farmaco.
L'ultimo capitolo della 'saga' si e' consumato il 18 marzo scorso, giorno in cui il Consiglio superiore di sanita' ha confermato che l'unica modalita' di erogazione della Ru486 e' il ricovero ordinario, e non il day hospital.
"Noi siamo pronti", sottolinea Durini. "Per la distribuzione aspettavamo la stampa delle etichette. Ora e' tutto a posto, possiamo partire. Dal primo aprile apriremo gli ordini e i contatti con quei Centri che avevano gia' utilizzato la pillola per uso compassionevole".
Naturalmente la Nordic Pharma non si limitera' solo agli ordini e alla distribuzione della Ru486.
"Garantiremo un monitoraggio attento del farmaco", spiega Durini. "Si tratta di un prodotto di alto livello, destinato esclusivamente alle farmacie ospedaliere e ai Centri autorizzati dalla legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza. Quindi la farmacovigilanza deve essere ai massimi livelli".
Su questo punto il direttore medico della Nordic Pharma lancia anche un appello all'Agenzia italiana del farmaco."Auspico che si possa presto aprire un canale con l'Aifa per la verifica di una corretta distribuzione del prodotto".
"Gli ordini saranno gestiti dall'ufficio commerciale della Nordic Pharma a Milano, mentre il trasporto del prodotto sara' curato dalla Dhl".

A PONTEDERA IN ARRIVO 100 CONFEZIONI - 'Stiamo attendendo la pillola abortiva Ru486 perche' sappiamo che l'azienda francese che la produce ha inviato le confezioni al distributore del nostro Paese e che, nelle prossime ore, saranno materialmente trasportate negli ospedali che ne hanno fatto richiesta. Noi ne abbiamo commissionate 100 scatole da 3 pillole ciascuna e siamo pronti a utilizzarle''. Lo ha affermato Massimo Srebot, responsabile di ostetricia e ginecologia della Asl5 di Pisa, uno fra i primi medici in Italia ad aver utilizzato il sistema farmacologico per gli aborti che, come riferito oggi da Repubblica, e' giunto ieri in un furgone dalla Francia ad un deposito in provincia di Milano. ''L'unica cosa che e' arrivata - ha aggiunto il dottore - e' la nota del ministero della Sanita' in cui si indica il ricovero ordinario come elemento indispensabile per il trattamento farmacologico e una serie di protocolli che metteremo in pratica una volta che avremo a disposizione nel nostro prontuario la Ru486''. Nel territorio della Asl pisana si effettuano circa 500 aborti all'anno, con il 20% delle donne che scelgono il sistema farmacologico.

ROCCELLA, "PRESTO COMMISSIONE CONTRO L'ABORTO A DOMICILIO" - Per il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, ''si tratta di iniziare un monitoraggio per capire quello che succede nelle Regioni''. ''Abbiamo affrontato il problema - ha spiegato Roccella - sia dal punto di vista legislativo, con la lettera del ministro Maurizio Sacconi inviata anche alla Commissione europea e il parere della commissione Sanita' del Senato, sia dal punto di vista scientifico con tre pareri del Consiglio Superiore di Sanita'. Adesso si tratta di avere un monitoraggio per capire cosa accade nelle Regioni. Con i modelli di raccolta che abbiamo, fatti dall'Istat, non ci sono dati sulla RU486 e per averli ci sarebbero dei tempi molto lenti, i primi dati li avremmo tra due anni''. Quindi, ha proseguito il sottosegretario, ''istituiremo una commissione per un sistema di raccolta dati, con la modalita' del questionario, per anticipare i dati Istat''. Anche perche', ''il problema adesso e' capire, dati alla mano, se c'e' il rischio di 'aborti a domicilio'''. Cosa che andrebbe contro i tre pareri del Css. ''E' stata mantenuta sempre la stessa linea - ha concluso Roccella - si e' sempre detto 'no' all'aborto a domicilio perche' non e' sicuro e non e' compatibile con la legge 194''. L'ultimo parere del Consiglio Superiore di Sanita' risale al 18 marzo scorso quando l'organo consultivo del ministero della Salute ribadi' che l'unica modalita' di erogazione della Ru486 e' il ricovero ordinario e non il day hospital. Il Css in quell'occasione confermo' dunque i pareri espressi gia' nel 2004 e nel 2005, secondo cui in caso di interruzione farmacologica di gravidanza la donna ''deve essere trattenuta'' in ospedale ''fino ad aborto avvenuto''.
 
 
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