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ricovero e pagamento RSA per malato Parkinson
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Lettera 
19 settembre 2018 0:00
 
Buongiorno,
avrei bisogno di consulenza su due argomenti:
il ricovero in una rsa: Al momento mio padre (74 anni, malato di Parkinson e invalido 100%) è ricoverato da circa un mese in una rsa che lo vuole dimettere a fine ottobre, ma vorremo che venga trattenuto come lungodegente in quanto mia madre anziana non può occuparsi di lui che non cammina, fatica a muoversi ed è affetto da incontinenza. A chi dobbiamo rivolgerci per essere aiutati a non essere presi in giro in questo marasma?
Un altro argomento è il pagamento della retta della RSA per mio padre. So che c'è una legge 328/2000 che rimanda a decreto 109/1998 e 103/2000 che dice che le rsa non possono rivalersi sui parenti dell'anziano se lui non può pagare, ma deve pagare il comune.
Vorrei sapere come funziona e come dobbiamo fare perchè ci siamo rivolta ad un'assistente sociale che ci ha chiesto di produrre l'isee di noi figli. Mio padre viveva a casa con mia madre, entrambi pensionati con pensione minima. Io e i miei due fratelli siamo impiegati con famiglia e mutuo quindi non riusciamo a sostenere economicamente l'assistenza per nostro padre.
Rimango in attesa di un vostro consiglio.
Grazie e saluti.
Deborah, dalla provincia di MI

Risposta:
per il 1° quesito occorre rivolgersi ad un medico che attesti le malattie plurime e la non autosufficienza onde poter usufruire della lungodegenza in rsa.
per il 2° quesito, si premette: Le prestazioni ricevute in Rsa, si qualificano come socio-sanitarie integrate e sono regolate dall'art. 3 del D.lgd 502/92 e succ. modificazioni
La legge prevede che la retta di ricovero sia composta da una quota sanitaria (generalmente il 50% dell'intero) a carico del Sistema sanitario regionale erogate tramite le Asl di appartenenza e da una quota sociale o alberghiera (l'altro 50%) a carico dei Comuni con la compartecipazione dell'utenza (il beneficiario della prestazione) determinata in base all'Isee, ed in particolare all'Isee socio-sanitario (Isee appositamente individuato dal decreto Isee, per i richiedenti questo titpo di prestazione).
Oggi, con l'entrata in vigore, dal gennaio 2015, del DPCM 159/2013, il legislatore (anzi il Governo) ha preso atto della non sostenibilità del principio della “evidenziazione dei soli redditi del ricoverato” nella determinazione delle quote. Ha, pertanto, creato uno strumento Isee ad hoc (isee socio-sanitario), con cui includere nel calcolo dei redditi, quantomeno una componente aggiuntiva dei redditi dei soli figli.
per un approfondimento legga la ns. scheda: https://www.aduc.it/articolo/rette+rsa+componente+reddito+dei+figli+nell+isee_23758.php
 
 
 
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