Dovrebbero essere depenalizzati l'eutanasia e il suicidio assistito e stabiliti dei protocolli medici per la loro realizzazione. Questa e' la raccomandazione del Comitato Consultivo di Bioetica del Governo Catalano in un rapporto sollecitato dalla responsabile della Salute Marina Geli. Fino ad autunno, ha tuttavia precisato il responsabile alle Risorse Sanitarie, Rafael Manzanera, non sara' preso in considerazione come pure le raccomandazioni in esse contenute.
"Deve essere modificato il Codice Penale spagnolo per eliminare con chiarezza, dall'ambito penale, le azioni dei professionisti sanitari che abbiano come obiettivo quello di aiutare i pazienti a morire, quando questi si trovino in una situazione irrecuperabile. Inoltre, la norma per la depenalizzazione deve regolare il suicidio medicalmente assistito e l'eutanasia in determinati casi", riporta il documento.
Il Comitato di Bioetica suggerisce come e in quali circostanze debba essere prevista la depenalizzazione: i protocolli medici, le modalita' di espressione della volonta' del paziente, comitati di controllo e supervisione. I pazienti dovranno esprimere la loro volonta' in piu' di una occasione, e il medico dovra' verificare questi requisiti e sollecitare il parere di un secondo medico. Il modello e' quello olandese.
"I principi di dignita', autonomia e benessere del paziente rendono eticamente accettabile e costituzionalmente possibile la depenalizzazione dell'eutanasia e del suicidio assistito", recita il rapporto. "E' un dovere dei poteri pubblici -aggiunge- fornire i mezzi e le risorse per dare assistenza adeguata ai pazienti nella fase finale della loro vita. Questo dovere comporta garantire la dignita' del processo della morte nel rispetto della volonta' del paziente, evitando la sofferenza ed eliminando ogni pratica di accanimento terapeutico".
Entrambe le pratiche, di eutanasia e di suicidio assistito, vengono ritenute delle misure "per proteggere la libera decisione" dei malati.