L'associazione Medicina e persona ha lanciato una petizione contro il documento che si oppone all'accanimento terapeutico nei bambini nati prematuri presentato all'Istituto degli Innocenti (Firenze) lo scorso 18 febbraio. "La nostra professione di neonatologi ci porta spesso a rianimare alla nascita e nei giorni successivi dei bambini che hanno seri rischi di disabilita'. Al momento della nascita nessuno puo' essere sicuro della prognosi di un bambino. Non si puo' usare il termine di accanimento terapeutico di fronte al rischio di disabilita', ma solo se la pratica serve a rinviare la morte", sottolineano i firmatari. E' una campagna che e' partita da poco e che vede nelle sue fila medici, infermieri e genitori. Come spiega Roberto Romanelli, del dipartimento di medicina interna dell'Universita' di Firenze, "la societa' e' malata di relativismo anche se il nostro Papa Benedetto XVI condanna questa deriva come il grande male che affligge l'occidente. Purtroppo questo e', e bisogna sentire tutte le campane. Quando si parla di eutanasia dobbiamo difendere la vita dal suo inizio. Qualunque atto che porta alla soppressione e' un atto contro Dio e contro l'uomo".