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 ITALIA - ITALIA - Italia. Presentato il rapporto sull'Assistenza domiciliare oncologica
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18 febbraio 2006 0:00
 
Come riporta Il Pensiero Scientifico Editore, alla presentazione del secondo rapporto annuale sull'Assistenza domiciliare oncologica (ADO), avvenuta il 15 febbraio a Roma, non sono mancate le occasioni di confronto tra i convenuti. L'onorevole Marida Bolognesi, intervenuta al dibattito di presentazione del rapporto, ha osservato come negli ospedali sia stato fatto molto, finora, a livello di accoglienza del malato, di presa in carico nel sistema assistenziale; al momento della dimissione, invece, non e' stato previsto un accompagnamento strutturato verso l'esterno: sarebbero necessari protocolli e codificazioni all'ingresso come all'uscita del paziente dalla struttura ospedaliera. "E dal momento che del paziente domiciliare si occupa principalmente il medico di medicina generale, e che in futuro il numero di questo tipo di pazienti e' destinato ad aumentare", ha continuato l'onorevole, "bisogna preparare il medico con una formazione specifica, fin dall'universita', in modo che abbia gli strumenti per affrontare questo specifico impegno. Bisogna anche prevedere una quota pesata: un paziente domiciliare oncologico o con malattie cronico-degenerative non puo' pesare come un ventenne o un trentenne sano nel calcolo del numero dei pazienti assistiti".
L'intervento della Bolognesi e le sue proposte hanno trovato la piena approvazione del dottor Giacomo Milillo (vicesegretario nazionale della FIMMG) che ha ribadito che non e' solo una questione di investimenti economici ma anche organizzativa e di aggiornamento della formazione del medico. Furio Zucco (Presidente della Società Italiana Cure Palliative) ha ricordato che l'unica regione che ha normato le tariffe per l'assistenza domiciliare e' il Piemonte e ha sottolineato l'importanza di vincolare i finanziamenti alla realizzazione di progetti specifici.
Da sottolineare i dati sull'assistenza psicologica: le ASL infatti dichiarano che un servizio di assistenza psicologica e' previsto nel 72 per cento dei casi, mentre dai dati emersi dalle rilevazioni sulle famiglie risulta che solo il 14 per cento dei pazienti ha potuto contare su un'assistenza di questo tipo. Inoltre, quando si chiede ai cittadini di quali prestazioni aggiuntive avrebbero voluto usufruire, l'assistenza psicologica risulta al primo posto.
Il secondo rapporto annuale sull'Assistenza domiciliare oncologica (ADO), e' stato presentato a Roma dagli autori della ricerca, Stefano Inglese, Francesca Goffi e Francesca Moccia del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva. Sono intervenuti anche Filippo de Marinis, consigliere dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica, Giacomo Milillo, vicesegretario nazionale della FIMMG, Furio Zucco, Presidente della Societa' Italiana Cure Palliative, Miriam Spaziani Testa, responsabile del coordinamento assistenza domicilare AUSL di Latina, con il coordinamento di Edoardo Stucchi, di Corriere Salute.
 
 
 
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