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 ITALIA - ITALIA - Italia. Caso Englaro: respinta nuova istanza per interrompere l'alimentazione artificiale
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Notizia 
3 febbraio 2006 0:00
 
Alla storia di Luana Englaro, la giovane di Lecco in coma vegetativo da 14 anni a seguito di un incidente stradale, si e' aggiunto un ulteriore capitolo. E' dal 1996 che il padre chiede la cessazione di ogni terapia di sostentamento vitale e dell'alimentazione artificiale tramite sondino nasogastrico, volonta' espressagli dalla figlia in piu' occasioni.
Dopo un lungo iter giudiziario, la Corte di Cassazione aveva sostenuto in precedenza che tale decisione, di natura "personalissima", non poteva essere assunta dal genitore neanche in qualita' di tutore, onde evitare conflitti di interesse (ovvero che il padre potesse volere la morte della figlia non per rispettare la volonta' della stessa, bensi' per motivi di interesse personale). La Cassazione aveva quindi indicato, per poter accettare il distacco delle apparecchiature di sostentamento, la necessita' di nominare un proto-tutore o curatore speciale.
E stavolta proprio quest'ultimo, l'avvocato Franca Alessio, aveva richiesto che la Englaro non fosse tenuta in vita artificialmente. Il Tribunale di Lecco, presieduto dal Presidente Giampiero Serangeli, ha respinto nuovamente l'istanza. Alessio ha comunque ribadito che fara' "ricorso alla Corte d'Appello e poi in Cassazione e se necessario alla Corte Costituzionale".
Amaro il commento di del padre di Englaro subito dopo la sentenza: "Non costringetemi ad un atto di coraggio. Sono pronto a tutto pur di rispettare e far rispettare le volonta' di mia figlia. Ancora una volta sono stati negati i diritti di mia figlia . Su tutti quello espresso nelle sue piene capacita' di intendere e di volere molto prima di quel maledetto incidente. I giudici ancora una volta hanno deciso con il paraocchi e non hanno nemmeno voluto sentire gli amici di mia figlia che possono confermare come lei molto spesso diceva: 'se mai dovesse accadere, non voglio passare il resto della mia vita attaccata ad una macchina'. Voglio troppo bene a mia figlia ma non mi si costringa ad un atto di coraggio".
 
 
 
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