Il ministro della Sanita' Patricia Hewitt ha illustrato il nuovo modulo con cui un adulto potra' dare ad un parente o amico l'autorita' di chiedere ai medici di interrompere le cure e l'alimentazione nel caso in cui divenisse incapace di intendere e di volere. Lo si potra' fare semplicemente mettendo una crocetta sul "si'" o sul "no" di seguito all'affermazione "Voglio delegare al mio tutore l'autorita' di dare o rifiutare il consenso a mio nome per terapie di sostentamento vitale."
Molte le critiche mosse al Governo per questa iniziativa. Secondo gli oppositori e' discutibile che questa procedura non prenda in considerazione la possibilita' che un paziente possa cambiare idea quando e' troppo malato per comunicarlo. Inoltre, non e' possibile essere certi che le indicazioni del tutore corrispondano veramente alla volonta' del malato, potenzialmente dettate da motivi di interesse personale. Solo il medico -e non la persona scelta dal malato, sostengono i critici- puo' garantire il rispetto dei veri interessi del paziente. In ultima analisi, il Governo viene accusato di aver aperto le porte all'eutanasia.
Alle critiche risponde il ministro Hewitt: "Per come lo intendo io, questo (modulo) ha la funzione di assicurare alla persona un diritto gia' riconosciuto per legge qualora divenisse incapace di intendere e di volere".