Un gruppo di ricercatori del
King's College London, in uno studio pubblicato sul
British Medical Journal, sostengono che piu' della meta' delle persone affette da una malattia progressiva vogliono morire a casa. Ma solo uno su cinque puo' farlo. Pertanto, chiedono piu' risorse destinate al miglioramento delle cure di fine vita a domicilio e a sostegno delle famiglie dei malati di cancro terminali affinche' possano morire piu' tranquillamente nelle loro case.
In questa ricerca il responsabile
Irene Higginson, direttrice del Dipartimento di Politiche delle cure palliative e riabilitazione, ha sottolineato come morire in solitudine in un ospedale sia per molti una prospettiva terrificante.
I ricercatori hanno riscontrato che, nonostante gli investimenti siano aumentati, dal 1993 al 2004 la percentuale dei decessi avvenuti a casa sono calati dal 27% al 22%.
"E' di tutta evidenza che molti pazienti malati terminali, particolarmente coloro che sono affetti da cancro, vogliono morire in maniera naturale, con dignita', in un ambiente famigliare e con le loro famiglie vicine", dice
Barbara Gomes, della fondazione che ha finanziato la ricerca, la
Cicely Saunders Foundation.
Nella ricerca, che ha analizzato 58 studi fatti per un totale di 1,5 milioni di pazienti in 13 Paesi, gli esperti raccomandano:
- piu' sostegno ed ascolto alle famiglie dei malati
- informare il pubblico su questi temi
- piu' strutture per le cure a domicilio
- la formazione di infermieri e assistenti domiciliari nelle aree delle cure palliative e valutazione precoce del rischio.