Un giudice francese ha assolto il medico e la madre dall'accusa di aver aiutato a morire un uomo quadriplegico. Le accuse contro il dottor Frederic Chaussoy e Marie Humbert di aver avvelenato il ventiduenne Vincent Humbert su sua richiesta nel 2003, sono state rigettate dal giudice Anne Morvant su raccomandazione degli stessi procuratori. Il magistrato ha giustificato la decisione scrivendo che i due hanno agito in circostanze estreme, il che "li esonera da qualsiasi responsabilita' penale".
Il caso Humbert aveva scosso e commosso l'opinione pubblica francese. In molti hanno espresso il loro sostegno per la difficilissima decisione a cui ha dovuto far fronte la madre quando il figlio le aveva chiesto di aiutarlo a morire. Lo aveva fatto nell'unico modo in cui riusciva a comunicare: la donna gli elencava le lettere dell'alfabeto e lui, con l'unico dito che poteva ancora muovere, segnalava le lettere per comporre parole e frasi. In questo modo aveva anche mandato un messaggio al Presidente della Repubblica Jacques Chirac: "Lei ha diritto di graziare. Io chiedo il diritto di morire". Ma il presidente, commosso, aveva risposto di non poterlo fare.
Vincent Humbert, ex vigile del fuoco, era rimasto cieco, muto e paralizzato a seguito di un incidente stradale nel 2000. Dopo aver chiesto senza successo che gli venisse riconosciuto il diritto di morire, la madre stessa gli aveva somministrato una overdose di sedativi. Ma invece di morire, il figlio era entrato in coma.
Due giorni dopo Chaussoy, avendo staccato il respiratore e notato che il giovane stava soffrendo, ha a sua volta praticato una iniezione letale di barbiturici.
Il dottore, gia' assolto dall'Ordine dei medici, rischiava il carcere a vita per avvelenamento premeditato, mentre la madre cinque anni per la somministrazione di sostanze tossiche. Il verdetto e' stato accolto con soddisfazione, anche se la madre ha accusato la giustizia francese di voler seppellire la questione con una assoluzione. Avrebbe preferito essere giudicata in corte d'assise per poter promuovere un dibattito sulla depenalizzazione dell'eutanasia.