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 BELGIO - BELGIO - Belgio. Infermiera assolta in un caso di eutanasia
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17 febbraio 2006 0:00
 
Applauso nel Tribunale di Antwerp per l'assoluzione lo scorso 13 febbraio di Els Op de Weerdt, l'infermiera accusata di aver avvelenato la zia in un ospedale cittadino. La giuria della citta' belga ha deliberato in soli 5 minuti.
Affetta da cirrosi epatica causata dal protratto abuso di alcol, la settantunenne Ang e Hoefkens era stata ricoverata nel gennaio del 2000. Con forti dolori e considerata paziente terminale, Hoefkens e' morta dopo che Op de Weert le aveva somministrato una dose letale di morfina. L'infermiera aveva ammesso apertamente di aver fatto l'iniezione, aggiungendo di non aver potuto piu' sopportare la sofferenza della zia.
All'epoca dei fatti, l'eutanasia non era ancora legale in Belgio, e per questo i procuratori avevano accusato Op de Weerdt di omicidio volontario. Durante il processo gli esperti legali avevano pero' presentato perizie contrastanti sulla causa della morte, secondo alcuni non necessariamente causata dalla dose piu' alta di morfina.
Il presidente del Tribunale, Stephaan Bergs, ha dichiarato che l'assoluzione non e' dovuta a considerazioni sulla legalita' dell'eutanasia, ma alle particolarita' del caso. Soddisfatto per il verdetto il presidente della commissione federale sull'eutanasia, Wim Distelmans, convinto che si e' trattato di eutanasia attiva e non di omicidio, e quindi da assoluzione. Allo stesso tempo ha pero' espresso la sua contrarieta' al modo in cui e' stata praticata. Distelmans ha chiesto con urgenza che venga formata una seconda commissione interdisciplinare fatta di medici, esperti di bioetica e avvocati per decidere su casi simili: "Non e' possibile prevedere nella legge ogni decisione sulla vita o sulla morte. Ma una commissione potrebbe offrire una valutazione caso per caso".
 
 
 
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