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Non chiamiamoli malati "terminali" ma "convalescenti"
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Lettera 
29 novembre 2006 0:00
 
Gentile redazione, Solo oggi leggo la vostra risposta alla mia lettera.
Vi esprimo subito il mio punto di vista rispetto alla parola "terminale".
Credo che sia una violenza del tutto inutile nei confronti di un paziente gia' gravato da mille problemi e dall'angoscia di morte.
Perche' non chiamarli convalescenti?
E non per negare lo stato di malattia o di gravita' della situazione; sono favorevole alla corretta informazione anche perche' e' dimostrato che negare le reali condizioni aumenta il disagio e quindi il dolore.
Ma questo non autorizza ad "etichettare" un malato con la parola odiosa di terminale.
Credo che serva soprattutto al medico per placare, in modo effimero, il suo senso d'impotenza.
Distinti saluti.
Tullio

Risposta:
La ringraziamo del suggerimento. Converra' con noi che tutti i pazienti, anche quelli con l'influenza, sono "convalescenti". Pertanto, dire "malati convalescenti" non individua la categoria di malati a cui spesso facciamo riferimento nel nostro notiziario. Continueremo comunque a riflettere sul suo suggerimento, e su altri suggerimenti che vorra' darci.
 
 
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