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VATICANO ISTIGA I GIUDICI ITALIANI A DISOBBEDIRE ALLE PROPRIE LEGGI. VIOLATO IL CONCORDATO. INTERPELLANZA PARLAMENTARE
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Comunicato 
21 marzo 2007 0:00
 

Firenze, 21 marzo 2007
Intervento dell'on Donatella Poretti della Rosa nel Pugno
Questa volta lo Stato del Vaticano ha veramente esagerato, e la nota diffusa oggi dalla Pontificia accademia per la vita (Pav) non fa altro che confermarlo. Quella che difensivamente la Pav definisce un'esortazione generale, e' invece il "doveroso esercizio" di una " coraggiosa obiezione di coscienza" ai magistrati. In particolare li si invita a disapplicare quelle "norme giuridiche vigenti, sia quelle codificate sia quelle definite dai tribunali e dalle sentenze dei tribunali" -come si legge nel documento del Vaticano pubblicato sul quotidiano l'Avvenire del 17 marzo scorso- quando contrarie ai principi della fede cattolica cosi' come affermati dalla Santa Sede.
Ma cosa ancora piu' grave, credo che questo costituisca una palese violazione del Concordato fra la Repubblica italiana e la Chiesa cattolica (legge 20 marzo 1985, n. 121), ed in particolare del suo primo articolo: "La Repubblica italiana e la Santa Sede riaffermano che lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani, impegnandosi al pieno rispetto di tale principio nei loro rapporti ed alla reciproca collaborazione per la promozione dell'uomo e il bene del Paese". Con tali esortazioni, lo Stato del Vaticano non ha semplicemente espresso una opinione su norme che non condivide (cosa legittima), ma si e' adoperato affinche' la legge -e quindi l'ordine- della Repubblica italiana fosse trasgredita. Tutt'altro che un esempio di quel "pieno rispetto" per l'ordine, l'indipendenza e la sovranita' dell'Italia previsto dal Concordato.
Per questo, e' stata presentata oggi una interpellanza urgente al Presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri, sottoscritta dal capogruppo della Rosa nel Pugno Roberto Villetti e firmata da me e dai miei colleghi radicali eletti nel medesimo gruppo, per sapere se, a fronte di quella che si palesa come una chiara ed evidente violazione del Concordato, il Governo italiano non ritenga di poter ravvisare in essa gli estremi per un sostanziale superamento del Concordato stesso in riaffermazione di una piena indipendenza e sovranita' della Repubblica italiana. (1)
Nei giorni scorsi ho presentato, insieme all'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) un esposto in materia in 40 procure della repubblica, ipotizzando il reato di istigazione a delinquere. (2)
Infine faccio un caloroso invito che' chiunque aderisca alla campagna dell'Aduc per la spedizione di esposti simili alle proprie Procure della Repubblica. (3)

(1) Testo dell'interpellanza: clicca qui
(2) Qui l'esposto: clicca qui
(3) clicca qui
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
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21 marzo 2007 0:00
 

Firenze, 21 marzo 2007
Intervento dell'on Donatella Poretti della Rosa nel Pugno
Questa volta lo Stato del Vaticano ha veramente esagerato, e la nota diffusa oggi dalla Pontificia accademia per la vita (Pav) non fa altro che confermarlo. Quella che difensivamente la Pav definisce un'esortazione generale, e' invece il "doveroso esercizio" di una " coraggiosa obiezione di coscienza" ai magistrati. In particolare li si invita a disapplicare quelle "norme giuridiche vigenti, sia quelle codificate sia quelle definite dai tribunali e dalle sentenze dei tribunali" -come si legge nel documento del Vaticano pubblicato sul quotidiano l'Avvenire del 17 marzo scorso- quando contrarie ai principi della fede cattolica cosi' come affermati dalla Santa Sede.
Ma cosa ancora piu' grave, credo che questo costituisca una palese violazione del Concordato fra la Repubblica italiana e la Chiesa cattolica (legge 20 marzo 1985, n. 121), ed in particolare del suo primo articolo: "La Repubblica italiana e la Santa Sede riaffermano che lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani, impegnandosi al pieno rispetto di tale principio nei loro rapporti ed alla reciproca collaborazione per la promozione dell'uomo e il bene del Paese". Con tali esortazioni, lo Stato del Vaticano non ha semplicemente espresso una opinione su norme che non condivide (cosa legittima), ma si e' adoperato affinche' la legge -e quindi l'ordine- della Repubblica italiana fosse trasgredita. Tutt'altro che un esempio di quel "pieno rispetto" per l'ordine, l'indipendenza e la sovranita' dell'Italia previsto dal Concordato.
Per questo, e' stata presentata oggi una interpellanza urgente al Presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri, sottoscritta dal capogruppo della Rosa nel Pugno Roberto Villetti e firmata da me e dai miei colleghi radicali eletti nel medesimo gruppo, per sapere se, a fronte di quella che si palesa come una chiara ed evidente violazione del Concordato, il Governo italiano non ritenga di poter ravvisare in essa gli estremi per un sostanziale superamento del Concordato stesso in riaffermazione di una piena indipendenza e sovranita' della Repubblica italiana. (1)
Nei giorni scorsi ho presentato, insieme all'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) un esposto in materia in 40 procure della repubblica, ipotizzando il reato di istigazione a delinquere. (2)
Infine faccio un caloroso invito che' chiunque aderisca alla campagna dell'Aduc per la spedizione di esposti simili alle proprie Procure della Repubblica. (3)

(1) Testo dell'interpellanza: clicca qui
(2) Qui l'esposto: clicca qui
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