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TESTAMENTO BIOLOGICO. IMPEDIRE AL PAZIENTE DI RIFIUTARE LA NUTRIZIONE E' INCOSTITUZIONALE
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Comunicato 
30 marzo 2007 0:00
 

Firenze, 30 marzo 2007. Se una futura legge sul testamento biologico escludera' la nutrizione artificiale dai trattamenti rifiutabili, sara' meglio non avere alcuna legge. Oggi, anche senza legge, abbiamo perlomeno l'articolo 32 della Costituzione che protegge chiaramente il diritto al consenso informato e a rifiutare le cure: "Nessuno puo' essere obbligato a un determinato trattamento sanitario". I mezzi impiegati per la nutrizione artificiale sono molto piu' invasivi di molte altre procedure mediche, e richiedono sanitari specializzati ed interventi chirurgici. Come si fa a sostenere -come fa il card. Barragan- che nutrire un paziente attraverso una cannula naso-gastrica o una Peg (ovvero, un tubo inserito direttamente nello stomaco) non e' un trattamento sanitario?
Inoltre, nel momento in cui il consenso informato sulla nutrizione artificiale rimanesse per i malati coscienti (ed e' impensabile che cosi' non sia), vi sarebbe una grave discriminazione nei confronti dei pazienti colpiti da una malattia che li rende insenzienti. Come giustificare infatti che alcuni pazienti hanno il diritto di rifiutare la nutrizione artificiale ed altri no? Sarebbe quindi ipotizzabile anche la violazione dell'articolo 3 della Costituzione: "tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione ... di condizioni personali o sociali". A quanto pare, certe condizioni personali di salute sono per alcuni un buon motivo per negare diritti.
Se dal Senato uscira' un testo che prevede l'eccezione per la nutrizione artificiale, non esiteremmo a sollevarne l'incostituzionalita'.
Pietro Yates Moretti, consigliere Aduc
 
 
 
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