testata ADUC
EUTANASIA
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
14 aprile 2003 0:00
 

SE NE PUO' PARLARE E DARE INFORMAZIONI SU COSA SUCCEDE IN ALTRI PAESI. FINO A QUANDO L'IPOCRISIA ITALIANA?

Firenze, 14 Aprile 2003. L'indagine del pm Valerio Longi di Torino sull'associazione "Exit", che si batte per la legalizzazione dell'eutanasia, e' stata archiviata. L'associazione era stata accusata, nel novembre del 2001, di omicidio su consenziente, perche' dava informazioni su come funzionavano le leggi in altri Paesi dove, invece, l'eutanasia e' legale, in particolare sull'Olanda.
L'archiviazione vuol dire che parlare di eutanasia non e' un delitto. Informarsi su come e perche' in altri Paesi dell'Europa e del mondo ci siano legislazioni che consentano questa pratica, fa parte del quotidiano e non e' una istigazione a violare le leggi. Sembra pleonastico ricordare questa possibilita', ma non lo e', visto che un'inchiesta proprio su questo era stata aperta dalla magistratura, e il fatto che si sia concluso per il meglio (nel senso del diritto e della liberta') non vuol dire che quotidianamente il diritto all'informazione non sia minato nel nostro Paese.
Ma, chiarito questo, resta grande come un macigno il problema dell'eutanasia. Una pratica diffusissima e che, invece, la morale di Stato, nasconde e fa di tutto perche' continui ad essere invisibile. Favorendo, per chi prende questa decisione, il ricorso a forme violente di suicidio che, non e' escluso, possono mettere pure in pericolo la vita di altri (il lancio nella tromba delle scale, per esempio, oltre ad essere un'immagine da film e da romanzi, e talvolta anche una realta').
Una questione marginale che offende la morale di non poche persone e mina la solidita' altrettanto morale della nostra societa'? Sebbene questa sia la principale motivazione che impedisce al nostro Parlamento di legiferare e ai suoi vari rappresentanti di "esporsi" in prima persona, ognuno e' consapevole che cosi' non e'. Tranne per una sparuta minoranza che vuole imporre una morale ritenuta giusta a chiunque, fin nella sfera del suo intimo individuale. Minoranza a cui, in nome di non si sa quale pace sociale ed umana (ma sicuramente per una ragion di Stato), si sottomette anche chi non e' d'accordo.
Ed e' cosi' che un problema che potrebbe essere secondario, affidandolo alle decisioni di ognuno su se stesso, diventa drammatico, pesante, preponderante, costoso per tutta la comunita' (chi paga la magistratura che e' chiamata ad occuparsene, e i poliziotti che -come nel caso di Exit- abbiamo visto entrare e uscire dalla loro sede con pacchi di documenti "terribili" e "delittuosi"?).
Una proposta di legge e' stata depositata, gli esempi in Europa e nel mondo ci sono. Per quanto ci riguarda non c'e' altro da fare che cominciarne a parlare anche e soprattutto in Parlamento.
Poi si vedra'.
Ma abbiamo il timore che prevalga il metodo del "meglio non parlarne", in una sorta di intreccio in cui il misticismo religioso, l'opportunismo e la paura della vita e della morte di mescolano con soluzione di continuita'.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS