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EUTANASIA E DOLORE: LE CONTRADDIZIONI DEL MINISTRO DELLA SALUTE
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Comunicato 
23 maggio 2003 0:00
 

Firenze, 23 maggio 2003. Intervenendo ad un convegno sulla "Giornata del sollievo" a Roma, il ministro della Salute Girolamo Sirchia, si e' soffermato sul tema dell'eutanasia. Accusandola di essere una grande mistificazione, un sofisma basato sull'assunto che il dolore e' peggio della morte; per cui se alleviamo il dolore -dice il ministro- cade la premessa per cui la morte sarebbe il male minore.
Un ragionamento che non fa una grinza, ma che -sullo specifico- e' solo servito a spostare l'attenzione rispetto alla centralita' della questione. Cioe' che l'eutanasia non e' solo l'alternativa al dolore, ma una scelta, una decisione dell'individuo rispetto alla propria considerazione di dignita' della vita che sta vivendo. Quindi un mix di valutazioni individuali in cui la questione del dolore ha una sua importanza, ma non e' la sola. E' tutta qui la differenza fra una considerazione impositiva o meno del rapporto tra l'individuo e la comunita' in cui ha scelto di vivere. Proprio perche' il nostro ministro sicuramente non si sognerebbe di imporre ad un individuo la scelta di vivere in un posto o in altro, di essere cittadino italiano o australiano o indiano, non si capisce perche' a questo stesso individuo non possa essere affidata la decisione di cosa e come disporre di se stesso .. se non perche' il nostro ministro fa di questa liberta' solo un uso strumentale rispetto alla sua ideologia.
Non solo, ma anche restando al limitato campo del dolore, siamo sicuri che nei confronti di quella che il ministro considera come la porta dell'eutanasia, viene fatto tutto cio' e' possibile fare?
Sicuramente il ministro Sirchia ha facilitato l'accesso ai farmaci, tipo gli oppiacei, che svolgono una non secondaria funzione in questo campo. Ma cosa ha fatto il ministro nei confronti di quella marijuana terapeutica che da piu' parti nel mondo e' entrata nella farmacopea ufficiale (in Germania e' dell'altro giorno la notizia della prossima commercializzazione di uno spray della Bayer in accordo con la britannica Gw Pharmaceutical) in quanto riconosciuta valida in diverse terapie del dolore? Si e' per caso prodigato, per esempio, perche' la specifica proposta di legge depositata al nostro Parlamento avesse un iter privilegiato? Non ci risulta. Anzi.
Due contraddizioni che leniscono notevolmente il forte slancio umanitario e professionale che sicuramente Girolamo Sirchia ha in materia, ma che ha l'abitudine di filtrarlo attraverso uno schema ideologico dove la libera scelta del paziente e' solo un optional di rari discorsi.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
 
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