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DIRITTO ALL'EUTANASIA
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Comunicato 
26 febbraio 2000 0:00
 


MENTRE IN FRANCIA SI PROCEDE SPEDITI, IN ITALIA SI FA COME GLI STRUZZI.

Firenze, 26 febbraio 2000. Il Comitato francese di etica, attraverso il suo presidente l'ex-senatore Henri Caillavet, ha fatto sapere di essersi pronunciato a favore della pratica dell'eutanasia quando "i pazienti sono lucidi in fase terminale con sofferenze incontrollabili che offenderebbero la loro dignita'". Nel testo approvato dal Comitato si dice che e' indispensabile che sia il malato a chiedere l'eutanasia e che la decisione sia frutto di un confronto con il gruppo di medici e infermieri che lo hanno assistito durante la malattia.
In Francia, secondo Caillavet, i casi di eutanasia clandestina sono circa 2000 e il parere della commissione verra' ora consegnato al Governo che ne aveva fatto richiesta.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Quando si riesce a discutere serenamente e umanamente della morte, e del diritto all'eutanasia, si e' in presenza di un livello di civilta' e dignita' umana che non ha precedenti. La elusione del problema, e relativa demonizzazione di ogni discussione che prenda in considerazione la possibilita' di auto-intervento dei diretti interessati, e' invece un sintomo di violenta imposizione di modelli comportamentali che -per il fatto stesso di essere ritenuti giusti da qualcuno- sembra che debbano esserlo per tutti.
Questa e' la situazione in Italia, dove, per l'appunto, non si e' in grado neanche di sapere quale sia il fenomeno clandestino, e tutto viene relegato alle estemporanee sortite di questo o quel personaggio conosciuto, sbattendole in qualche copertina, ma mai arrivando all'attenzione del legislatore.
E' evidente che siamo di fronte ad un diverso livello di approccio nel rapporto tra individuo e istituzioni. Nel caso francese si cerca di metterle al servizio degli amministrati, mentre nel nostro caso avviene il contrario. E non e' la solita voglia di esteromania per sputare nel piatto in cui si mangia; e' solo una presa d'atto di qualcosa di importante che avviene in un Paese che e' tra i principali partner comunitari dell'Italia, dove al demonio si preferisce la ragione.
Ci auguriamo che la diffusione di questa notizia e di queste riflessioni possano essere occasione perche' il legislatore divenga curioso e ponga il problema, abbandonando indifferenza e demonizzazione.
 
 
 
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