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TESTAMENTO BIOLOGICO. NO ALL'OBIEZIONE DI COSCIENZA PER I MEDICI. LA VOLONTA' ED I DIRITTI DEL MALATO DEVONO ESSERE RISPETTATI
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Comunicato 
8 febbraio 2007 0:00
 

Firenze, 8 Febbraio 2007. Secondo Amedeo Bianco, presidente della federazione nazionale degli Ordini dei Medici, il medico dovrebbe poter fare obiezione di coscienza dinnanzi alla richiesta scritta (testamento biologico) del paziente di rifiutare le cure.
Giudichiamo questa richiesta irricevibile, oltre che contraddittoria. Ricordiamo a Bianco che la Costituzione (art. 32) ed i diritti fondamentali dei cittadini non possono essere disattesi, neanche dai medici. Se venisse accolta la richiesta di Bianco, e' facile immaginare che -come per l'aborto- in molti ospedali del Sud ci sarebbero solo obiettori di coscienza nelle sale di rianimazione, di fatto impedendo l'esercizio di un diritto costituzionale ai cittadini di una parte del Paese.
Non si capisce poi a cosa dovrebbero obiettare i medici, quando il loro stesso codice deontologico sanziona la sospensione delle cure, come ribadito dall'Ordine dei medici di Cremona nella decisione sul dottor Mario Riccio (l'anestesista che ha sospeso la respirazione artificiale a Piergiorgio Welby). Il presidente Bianco, che aveva detto di rispettare pienamente quella decisione, ha gia' cambiato idea? Se cosi' fosse, non sarebbe la prima volta in quella che si sta rivelando sempre piu' una dirigenza alquanto incapace di essere coerente con se stessa. (1)
E poi, perche' non permettere l'obiezione di coscienza -ad esempio ai medici che aborrono l'accanimento terapeutico- quando un paziente chiede di essere sottoposto a ventilazione meccanica o quando richiede qualche altra terapia salvavita che prolunga la sofferenza? E perche' non dare la possibilita' di obiettare anche ai medici testimoni di Geova di fare o prescrivere trasfusioni di sangue? La risposta e' ovvia, anche se apparentemente non per tutti: la volonta' del paziente, se non va contro la legge, deve essere rispettata dal medico. Qualunque sia l'opinione del medico (e' o non e' accanimento terapeutico), questi dovra' adeguarsi alla volonta' del paziente, che decide sul proprio corpo. Se non si e' in grado di rispettare la volonta' ed i diritti dei malati, ci sono migliaia di altre professioni a cui dedicarsi senza il rischio di incorrere in dilemmi di natura religiosa e/o etica.

Pietro Yates Moretti
Notiziario "Vivere & Morire" (www.aduc.it/dyn/eutanasia)

(1) Ricordiamo che Bianco aveva definito una violazione dei Codici penale e deontologico la sospensione delle cure richiesta da Welby (eccetto poi dover fare marcia indietro una volta che il suo stesso Ordine gli aveva dato pienamente torto). Ma le sue affermazioni hanno probabilmente ritardato l'esercizio di un diritto da parte di Welby, avendo efficacia intimidatoria nei confronti di quei medici che avrebbero potuto assecondarne la volonta'. Per questo riteniamo opportune le dimissioni di Bianco: clicca qui
 
 
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