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Ru486. Ed ora concentriamoci su prevenzione e contraccezione, a partire dall'informazione sessuale
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Comunicato di Vincenzo Donvito
31 luglio 2009 0:00
 
Ora che finalmente l'Aifa ha reso commerciabile sul nostro territorio la pillola abortiva Ru486 (1), possiamo dire che si e' conclusa una fase della grande battaglia per la liberazione dell'individuo dal giogo delle ideologie e della a-scientificita'. Una fase, non facciamoci grandi illusioni. Le dichiarazioni contrarie all'ammissibilita' (non della chiesa vaticana che' sarebbe strano il contrario) prima della decisione, e quelle che si riversano a fiumi in questo momento, da parte dei politici che ci rappresentano nelle massime istituzioni, sono tante: specchio di una societa', una cultura, un sistema di vita dove dominano ignoranza, ideologia, faziosita', disprezzo della scienza. Tutto quello che in questi secoli ha impedito -quasi sempre subendo sconfitte- la liberazione degli individui dalle oppressioni; creando morte e disprezzo per una vita che non fosse ossequio al presunto e imposto giusto, contro ogni libera scelta.
Una filosofia di vita che, ovviamente, si e' concentrata sui soggetti piu' deboli: donne, bambini e, a loro modo, animali.
Nel primo caso -il piu' eclatante, le donne- si e' dovuto attendere prima il diritto di voto, poi la legalizzazione della contraccezione e il divorzio, l'abolizione del reato di aborto come delitto contro la stirpe e la sua regolamentazione, il nuovo diritto di famiglia e i tanti provvedimenti che hanno creato meno discriminazione nella societa' e nel lavoro.
Ma c'e' ancora molto da fare e la vicenda della Ru486 fa scuola: la sua frequente confusione con la pillola del giorno dopo e le menzogne diffuse su mortalita' e nocivita' le possiamo oggi leggere ovunque. Un metodo che e' lo stesso che giustifica, per esempio, i bassi stipendi delle donne -a parita' di mansioni- rispetto agli uomini, e la carenza di asili nido che porta spesso le neo-mamme ad abbandonare il lavoro per accudire i bimbi.
Ora con l'approvazione della Ru486, dobbiamo occuparci un po' meno di questo aspetto e possiamo concentrarci su tutti gli altri. Soprattutto informazione sessuale: conoscenza sessuale di se stessi e degli altri, prevenzione e contraccezione. Tutto quello che impedisce di dover ricorrere all'aborto come estremo rimedio per una gravidanza non desiderata. A partire dalle scuole e dai luoghi di informazione pubblica e diffusa. Non sottovalutiamolo. E' la nostra vita e il nostro futuro.

 
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Una filosofia di vita che, ovviamente, si e' concentrata sui soggetti piu' deboli: donne, bambini e, a loro modo, animali.
Nel primo caso -il piu' eclatante, le donne- si e' dovuto attendere prima il diritto di voto, poi la legalizzazione della contraccezione e il divorzio, l'abolizione del reato di aborto come delitto contro la stirpe e la sua regolamentazione, il nuovo diritto di famiglia e i tanti provvedimenti che hanno creato meno discriminazione nella societa' e nel lavoro.
Ma c'e' ancora molto da fare e la vicenda della Ru486 fa scuola: la sua frequente confusione con la pillola del giorno dopo e le menzogne diffuse su mortalita' e nocivita' le possiamo oggi leggere ovunque. Un metodo che e' lo stesso che giustifica, per esempio, i bassi stipendi delle donne -a parita' di mansioni- rispetto agli uomini, e la carenza di asili nido che porta spesso le neo-mamme ad abbandonare il lavoro per accudire i bimbi.
Ora con l'approvazione della Ru486, dobbiamo occuparci un po' meno di questo aspetto e possiamo concentrarci su tutti gli altri. Soprattutto informazione sessuale: conoscenza sessuale di se stessi e degli altri, prevenzione e contraccezione. Tutto quello che impedisce di dover ricorrere all'aborto come estremo rimedio per una gravidanza non desiderata. A partire dalle scuole e dai luoghi di informazione pubblica e diffusa. Non sottovalutiamolo. E' la nostra vita e il nostro futuro.

 
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