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LIBERTA' TERAPEUTICA/CASO NUVOLI. DIFENDERSI DA MEDICI E GIUDICI CHE VIOLANO LA COSTITUZIONE
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Comunicato 
14 febbraio 2007 0:00
 

Firenze, 14 Febbraio 2007. Ancora un "non possumus" dalla magistratura ad una richiesta di distacco dal respiratore. Questa volta si tratta di Giovanni Nuvoli, affetto da distrofia muscolare amiotrofica, che gia' da tempo chiede la sospensione dei trattamenti sanitari.
La magistratura italiana non ha la facolta' di negare un diritto costituzionale quale il non essere sottoposti a trattamenti sanitari contro la propria volonta'. L'articolo 32 della Costituzione riconosce con assoluta chiarezza il diritto a rifiutare le cure: "Nessuno puo' essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non puo' in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana".
C'e' da domandarsi cosa di questo articolo non e' chiaro ai giudici italiani. Davvero si puo' ancora pensare, nel 21mo secolo, di limitare l'applicazione diretta della Costituzione attraverso letture bizantine e interpretazioni restrittive?
E' improponibile sostenere -come sembra dire la magistratura- che un paziente ha il diritto di rifiutare la ventilazione polmonare, ma non ha il diritto di chiederne la sospensione. Davvero si vuol convincere i cittadini italiani, in grado di leggere e capire perfettamente l'articolo 32 della Costituzione, che un trattamento "salvavita" e' per sempre, fino a che morte non ci separi?
Coscienti dei nostri diritti e dell'alto valore della Costituzione sopra ogni decisione della magistratura, invitiamo i cittadini a difendere ed affermare i propri diritti fondamentali nei seguenti modi:
1. Redigere le proprie volonta' in materia di trattamenti sanitari (ovvero un testamento biologico; possibilmente, con due testimoni presenti); (1)
2. Fare un esposto alla Procura ogni qualvolta un medico agisce contro la volonta' del paziente; far seguire all'esposto una causa civile di risarcimento del danno;
3. Se la magistratura italiana sara' incapace di decidere ("non possumus" o altro), sara' necessario difendere ed affermare il proprio diritto inalienabile recandosi in un altro Stato. In Francia ed in Svizzera, dove operano associazioni che assistono anche cittadini stranieri, il diritto a rifiutare le cure e' rispettato senza esitazioni.
4. Per coloro che non sono in grado di viaggiare, vi sono due scelte:
a) il ricorso alla clandestinita' (perche' sia efficace e' necessario evitare pubblicita' di ogni genere, come richieste pubbliche, ricorsi giudiziari, ecc.);
b) una lunga e dolorosa battaglia politico-mediatica per l'affermazione dei propri diritti (come ha fatto Piergiorgio Welby e come sta facendo Giovanni Nuvoli).
In ogni caso, l'Aduc mette a disposizione gratuitamente la propria conoscenza ed esperienza legale per coloro i cui diritti in materia di trattamenti sanitari sono violati.

Pietro Yates Moretti
Notiziario "Vivere & Morire" (www.aduc.it/dyn/eutanasia)

Note:
(1) Modulo per il testamento biologico: clicca qui
 
 
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