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Gas russo/Rubli. Sfascismo europeo e italiano. Consumatori: non farsi trovare in mutande
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Comunicato di François-Marie Arouet
28 aprile 2022 13:26
 
 Mentre fonti Ue (1) fanno sapere che nessuno Stato ha intenzione di pagare il gas russo in rubli… l’Ungheria fa sapere che rispetterà le condizioni russe per il pagamento in rubli (2). Nel contempo il ministro Renato Brunetta appare possibilista (3) e il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, plaude contro i rubli (4). L’evoluzione di posizioni è di vario tipo e non c’è da stupirsi di nulla.
Le linee guida della Commissione Ue dicono che i clienti europei di Gazprom possono aprire un conto in euro presso Gazprombank senza violare le sanzioni, ma che la conversione deve essere effettuata dalla banca russa. La Commissione dovrebbe chiarire l’ambiguità di questa ndicazione il prossimo 2 maggio. Nel frattempo, secondo Bloomberg, dieci clienti europei di Gazprom hanno aperto conti correnti in rubli presso Gazprombank e quattro hanno già utilizzato il meccanismo di conversione del decreto. La Germania ed Eni stanno pensando di fare altrettanto.

Chiaro il contesto? Ognuno fa da sé e non potrebbe essere altrimenti, visto che non abbiamo una politica europea energetica con uno Stato (federale) che ne imporrebbe il rispetto. Unione europea in prima fila per le sanzioni contro la Russia, ma non in grado di farle rispettare. Politica politicante.
Vittime di questa situazione, i consumatori finali, saranno sacrificati alle capacità o meno dei propri governanti? Magari… già questo sarebbe un punto fermo. I consumatori si devono accontentare di ciò che capiterà e, a parte il condizionatore di quest’estate, non sanno cosa accadrà per il riscaldamento del prossimo autunno/inverno.

Auspicando che lo sfascimo in atto a livello nazionale e comunitario possa trovare una composizione (5) è bene che ogni consumatore cominci ad organizzarsi per proprio conto.
Non certamente mettendo in ulteriore difficoltà il governo, come alcuni fanno con scioperi nei prossimi giorni, ma prendendo atto dello sfascismo e, con le diverse possibilità che il mercato offre, cominciare ad organizzarsi con il fai da te:
Vista anche la buona stagione e la minore necessità di gas e un clima che facilita qualunque attività, è il caso – individualmente o a livello di condominio o gruppi ad hoc – di cominciare ad informarsi, fare preventivi, organizzarsi e fare partire lavori. Le opzioni sono molteplici e adattabili a diverse situazioni: la pratica base è che deve essere energia prodotta da altre fonti che non siano gas (soprattutto) ed elettricità. Produzione con impianti di diverso tipo, dalle stufe domestiche ai pannelli solari e turbine eoliche. La cosa importante è che, specialmente per sole e vento, essere consapevoli di doversi confrontare con amministrazioni che probabilmente non saranno all’altezza di urgenza e necessità, dovendo in questo caso farsi supportare dalla politica locale e non solo.

1 – Ansa: Nessuno Stato membro della Ue vuole pagare il gas russo in rubli. E' quanto affermano fonti Ue ….
2 – Nova: L'Ungheria ha aderito ai termini di pagamento delle forniture di gas russo voluti da Mosca. Lo ha confermato il ministro degli Esteri ungherese in un'intervista all'emittente "Cnn".
3 – Ansa: "Se e' un problema di tipo bancario o di compatibilità o incompatibilità con le sanzioni, penso che il buon senso possa prevalere" ha detto Brunetta rispondendo "non lo so" sulle possibili scelte dell'Eni. 
4 – Ansa: "il presidente Draghi e' stato chiaro, ha dato una linea del Paese, noi siamo con l'Europa, siamo con le sanzioni, quindi noi non pagheremo in rubli".
5 - forse, allo stato dei fatti, possibile se l’Ungheria decida di uscire dall’Ue e lo faccia subito….
 
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