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Conte e il termovalorizzatore romano
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Comunicato di Primo Mastrantoni
5 maggio 2022 12:15
 
 "Un futuro luminoso". Così l'allora premier Giuseppe Conte, pronosticava all'Italia. Era il 2019, ante Covid-19, e il Pil italiano crebbe solo dello 0,3%, che di luminoso non ha proprio nulla. 
Nel 2018 fu nominato a capo di un governo del quale il maggiore sostenitore era il M5S che, prima delle elezioni, sosteneva la chiusura del Tap, il gasdotto che ci permette di importare gas naturale dall'Azerbaijan, e consente le diversificazione dell'approvvigionamento energetico. Dopo pochi mesi, Conte cambiò idea. 
Sul Tav (treno ad alta velocità), Conte  espresse, in diverse occasioni, la contrarietà del Governo alla sua realizzazione. Poi cambiò idea. 

Ora, da capo del M5S, dichiara l'opposizione al termovalorizzatore che si dovrebbe realizzare a Roma. E' appena il caso di ricordare all'ex premier che Roma ha avuto per 5 anni una sindaca del M5S, supportata da una maggioranza assoluta di consiglieri comunali pentastellati, quindi, in grado di governare senza mediazioni con altre forze politiche. Il risultato è stato disastroso. Roma è sporca, alla mercè di topi, gabbiani e cinghiali. Aspettiamo che il capo del M5S cambi idea. 

Nel frattempo, vorremmo ricordare al capo del M5S, che alla città finlandese di Lahti, è stato assegnato il premio europeo 2021 di "Capitale verde", per la qualità dell'aria, per la gestione dei rifiuti, per la crescita del verde e per l'eco-innovazione. Particolare non da poco: Lahti, ricicla il 90% dei rifiuti urbani, ma ha un termovalorizzatore (in foto).
 
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