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CELLULE STAMINALI, PARLAMENTO, RAI E TELETHON
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Comunicato 
15 dicembre 2003 0:00
 
Roma, 15 dicembre 2003. La maratona di Telethon sulla Rai ha raccolto circa 23 milioni di euro per sostenere la ricerca genetica in Italia. Un grande risultato, segno della attenzione degli spettatori, per un settore in continua evoluzione ma che lascia sconcertati per le contraddizioni che suscita, perche' alla trasmissione ha partecipato uno sportivo, ex-giocatore di calcio, affetto da sclerosi multipla, cioe' di quella malattia che puo' trovare giovamento dal trattamento con cellule staminali. Con la recente proposta di legge approvata dal Senato della Repubblica sulla fecondazione assistita sono state di fatto annullate le potenzialita' della ricerca nel campo delle cellule staminali embrionali. A sostegno dell'iniziativa legislativa, il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, dichiara "Trovo che sia stata riposta eccessiva fiducia nelle cellule staminali embrionali, quando gli esperimenti sembrerebbero piu' a favore delle cellule adulte". Di contro, il professor Giulio Cossu, direttore del Centro per le cellule staminali dell'Istituto San Raffaele di Milano, dice "Detto con buona approssimazione le cellule staminali di un adulto, avendo raggiunto un grado di specializzazione maggiore, si sono dimostrate migliori per ricostituire parti di organi e tessuti specifici ma hanno perso quella che si sospetta essere una caratteristica delle embrionali: la capacita' di poter ricostruire indistintamente piu' tessuti". Dunque il campo della ricerca viene di fatto fortemente limitato a tutto danno della salute e della vita delle persone. Mostrare, in una maratona televisiva della Rai, cioe' pubblica, una persona emblema della malattia che puo' essere curata con cellule staminali embrionali ha il sapore di una beffa terribile. I nostri parlamentari, ovviamente, non se ne sono neanche accorti.
Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc
 
 
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Roma, 15 dicembre 2003. La maratona di Telethon sulla Rai ha raccolto circa 23 milioni di euro per sostenere la ricerca genetica in Italia. Un grande risultato, segno della attenzione degli spettatori, per un settore in continua evoluzione ma che lascia sconcertati per le contraddizioni che suscita, perche' alla trasmissione ha partecipato uno sportivo, ex-giocatore di calcio, affetto da sclerosi multipla, cioe' di quella malattia che puo' trovare giovamento dal trattamento con cellule staminali. Con la recente proposta di legge approvata dal Senato della Repubblica sulla fecondazione assistita sono state di fatto annullate le potenzialita' della ricerca nel campo delle cellule staminali embrionali. A sostegno dell'iniziativa legislativa, il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, dichiara "Trovo che sia stata riposta eccessiva fiducia nelle cellule staminali embrionali, quando gli esperimenti sembrerebbero piu' a favore delle cellule adulte". Di contro, il professor Giulio Cossu, direttore del Centro per le cellule staminali dell'Istituto San Raffaele di Milano, dice "Detto con buona approssimazione le cellule staminali di un adulto, avendo raggiunto un grado di specializzazione maggiore, si sono dimostrate migliori per ricostituire parti di organi e tessuti specifici ma hanno perso quella che si sospetta essere una caratteristica delle embrionali: la capacita' di poter ricostruire indistintamente piu' tessuti". Dunque il campo della ricerca viene di fatto fortemente limitato a tutto danno della salute e della vita delle persone. Mostrare, in una maratona televisiva della Rai, cioe' pubblica, una persona emblema della malattia che puo' essere curata con cellule staminali embrionali ha il sapore di una beffa terribile. I nostri parlamentari, ovviamente, non se ne sono neanche accorti.
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