Trenitalia ha fatto sapere che dal 1 ottobre cambiano le norme per il trasporto degli animali domestici sui loro convogli. Cani e gatti di peso superiore a sei chili non potranno essere trasportati, gli altri in gabbietta con certificato veterinario di non oltre un mese per garantire l'assenza di parassiti.
Qualche giorno fa avevamo consigliato all'amministratore di Trenitalia di non parlare a vanvera e di provvedere a pulire bene le carrozze e a licenziare chi lo fa male (1). Ovviamente non ci ha ascoltato visto che, per esempio, la sanzione per chi non rispetta le norme sara' di 100 euro, quanto –secondo Trenitalia- servirebbe per la disinfestazione di un vagone... questo per dire che da parte del gestore monopolista non c'e' alcuna intenzione di far fronte al problema pulizie in modo concreto e risolutivo: se pagano 100 euro per la disinfestazione di un vagone, e' altamente probabile che chi avra' l'appalto tirera' al risparmio il piu' possibile, con la relativa scarsa qualita' del servizio.
Dalla "vanvera" si e' passati al razzismo... che parlando di animali non ci sarebbe nulla di male, visto che anche le razze di per se' sono apprezzate e tutt'altro che discriminate, ma qui e' un razzismo basato sul peso: perche' un cane che pesa piu' di 6 Kg e' pieno di zecche in assoluto? Per l'appunto, solo chi parla senza cognizione di causa puo' sostenerlo. La stesa mancanza di cognizione di causa che fa credere che la sporcizia e l'infestazione dei treni siano dovuti alla presenza dei nostri amici a quattro zampe e non piuttosto a carenza di organizzazione che, come nel caso in fattispecie, sfocia nell'ignoranza.
Ci domandiamo se sia giusto che un servizio pubblico di fondamentale importanza debba essere gestito da pericolosi ignoranti come questi? Per questo abbiamo chiesto alla sen.Donatella Poretti di presentare un'interrogazione parlamentare in merito.
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