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Turismo, qualità, e overtourism. Chi semina vento raccoglie tempesta
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19 giugno 2024 13:30
 
 
Quando prendiamo atto della distruzione di molte località turistiche, grazie al cosiddetto overtourism e alla trasformazione di queste località in qualcosa che sembra un parco-giochi, considerato che viviamo nel quinto Paese più visitato al mondo ci poniamo spesso una domanda: dove abbiamo intenzione di andare?

Purtroppo, partiamo da un presupposto negativo: la mancanza di politica del turismo nel nostro Paese. L’attuale ministra (ma anche quelli prima non erano da meno) è solerte nel difendere le varie categorie del settore, a impegnarsi per un bonus di qua e un bonus di là, a evitare tasse più o meno penalizzanti le corporazioni, a fare campagne promozionali all’estero tanto generiche quanto inutili, a pronunciare la sua insignificante opinione su argomenti scottanti tipo taxisti che boicottano la concorrenza o spiagge demaniali occupate dai balneari…. ma oltre non va perché il governo e le amministrazioni regionali e locali sembrano solo interessate a maggiori ricavi economici, costi quel che costi. Ed è tutto in armonia con quest’ultimo governo italiano e alcune minoranze in sede europea, che hanno sposato tutto quello che non è ecologico e culturale in nome di un presunto attacco della cattiva Europa che, col Green Deal, starebbe distruggendo i nostri portafogli, il nostro benessere e la nostra vita (1).

I risultati di questa situazione sono sotto gli occhi di tutti: overtourism con città, per esempio, come Venezia, Firenze e Roma diventate dei parchi-gioco che hanno espulso i residenti trasformando il proprio patrimonio abitativo in B&B e alberghi di lusso o, comunque, a prezzi da capogiro. I turisti vanno in queste città e località, non certo per vedere città che vivono la propria specificità, ma per vedere altri turisti e venditori (sempre meno con caratteristiche locali) di qualunque prodotto di consumo, a prezzi sempre più stratosferici.

Siamo in buona compagnia europea, per carità, anche con altre città: si pensi, per esempio, che un posto-letto in un ostello periferico in camera super-multipla ad Amsterdam, costa in media 75 euro a notte. Ma dobbiamo anche fare il confronto con città come Berlino, dove la situazione è quasi il contrario di Amsterdam e delle nostre Venezia e Firenze.

Altro risultato tipico, sono le politiche delle amministrazioni locali che, quando decidono per la riqualificazione di edifici e/o zone, è sempre per alberghi di lusso o “finti” studentati visto che i prezzi sono da alberghi a 4-5 stelle. Città in cui, per restare in materia studenti, quelli veri che non sono ricchi non trovano un buco in cui abitare.

La constatazione finale è che chi semina vento raccoglie tempesta. Cioè, se non hai alloggi turistici a prezzi abbordabili, ma solo alberghi di lusso e case di privati che le usano per il B&B cacciando i residenti dai centri storici, non favorisci i turisti di ogni tipo curiosi di conoscere, vivere un’esperienza in una città storica, ma solo i turisti ricchi (pochi) e una  massa di persone che inondano le località per alcune ore non potendole visitare altrimenti per mancanze di proprie disponibilità e di strutture ricettive consequenziali, vivendole come un videogioco.


1 - si ripeschino diversi slogan della passata campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo e quasi tutti gli attuali  slogan della campagna elettorale francese in corso


Qui il video sul canale YouTube di Aduc
 
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