Ho letto i Vs. articoli sull'annosa questione dei pagamenti delle quote residenziali delle RSA e Vi sottopongo un quesito che al momento ha trovato risposte contrastanti.
Mia mamma ultra65enne, ha ottenuto l'invalidità al 100% con assegno di accompagnamento. Al momento percepisce una pensione sotto agli 800€/mese e l'assegno di accompagnamento per un totale di circa poco più di 1300€/mese.
Faccio presente che sono lavoratore autonomo con P. Iva e che per seguire mia mamma, da circa metà dicembre ho dovuto trasferirmi a casa con lei e attualmente faccio molta fatica a lavorare e a pagare le spese relative alla mia casa (ho un compagno che lavora a tempo determinato, ho una casa di mia proprietà con mutuo acceso per i prossimi 20 anni, bollette e spese condominiali, per le quali il mio compagno mi sta aiutando anche se non sarebbe suo preciso dovere).
Al momento sto facendo l'iter per diventare Amministratore di Sostegno e mi sono informata presso l'assistente sociale del comune di residenza per poter inserire mia mamma in una RSA. Lei ha delle patologie per le quali, per quanto io mi dia da fare, è necessario che venga seguita da personale qualificato h24.
Ho contattato un avvocato che mi ha detto che se mia mamma non è in grado di pagare la retta residenziale della RSA, devo pensarci io con i miei redditi e che, in caso io non riuscissi a far fronte alla differenza, visto che mia mamma è proprietaria di casa, dovrei mettere a frutto la stessa affittandola o vendendola.
Sapendo che per gli over 65 con invalidità pari al 100% la retta dovrebbe essere interamente (o quasi) a carico del SSN con partecipazione del Comune, è plausibile che mi venga data una risposta del genere? Anche se mia mamma ha diritto ad avere un'assistenza sanitaria in quanto non più autosufficiente (ha la demenza senile, problemi di deambulazione e gravi problemi all'intestino che la portano a ricoveri continui)?
Vi ringrazio per la cortese assistenza, e porgo i miei cordiali saluti.
Federica, dalla provincia di PD

Risposta:
Qui tutte le informazioni sia sull’accesso in RSA che sulla ripartizione dei pagamenti