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 USA - USA - Usa. Le staminali adulte contro le embrionali, al via la controcampagna
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Articolo di Donatella Poretti
8 luglio 2004 19:03
 
E' partita una sorta di contro campagna in materia di ricerca con le cellule staminali embrionali. Non potevano cosi' mancare nuovi "casi umani", testimonial dei successi delle staminali adulte, e un Reagan. Una sorta di ingredienti mediatici indispensabili.

Cosi' il 24 giugno il senatore repubblicano del Kansas Sam Brownback ha organizzato una conferenza stampa per mostrare le possibilita' terapeutiche delle staminali adulte. Praticamente una risposta a stretto giro di posta al deposito della proposta di legge a favore dei finanziamenti federali per le staminali embrionali, che era avvenuto al Congresso il 23 giugno.
Al centro dell'incontro, la storia di due donne le cui gravi lesioni al midollo spinale sono state curate con cellule staminali adulte. Laura Domínguez era una sedicenne divenuta tetraplegica dopo che un incidente d'auto aveva gravemente danneggiato il suo midollo spinale, ma ora, dopo una cura a base di cellule staminali della sua cavita' olfattiva, riesce a camminare con l'aiuto delle stampelle. Storia simile per Susan Fajt: incidente automobilistico, paralisi e ora in grado di camminare con le stampelle.
"Queste donne coraggiose danno un volto umano alla lotta per la ricerca etica sulle cellule staminali", ha affermato Cathy Cleaver Ruse, portavoce del Segretariato delle Attivita' Pro-Vita dell'episcopato statunitense. "Questi e altri progressi importanti nel campo della ricerca sulle cellule staminali adulte mostrano il potere della ricerca etica, e la sua bellezza. Nella ricerca sulle cellule staminali embrionali e' insita una bruttezza che nemmeno coloro che la propongono possono nascondere". "Quando si decide di sottomettere una classe vulnerabile di esseri umani al servizio di un'altra, veniamo tutti sminuiti".

Nel frattempo e' spuntato un altro figlio dell'ex Presidente Ronald Reagan, Michael Reagan, che ha ricordato come suo padre si era fermamente opposto alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. "Mi sto stancando dell'insistenza dei media nell'affermare che la famiglia Reagan era a favore della ricerca sulle cellule staminali", ha scritto in un editoriale pubblicato dal settimanale Human Events. "La verita' e' che due membri della famiglia sono stati a lungo nemici di questo processo di manipolazione degli esseri umani: mio padre, Ronald Reagan, durante la sua vita, ed io", ha precisato. "I media dovrebbero ricordare che anche noi siamo membri della famiglia Reagan e che mio padre, come me, si era opposto alla creazione di embrioni umani al solo scopo di usare le loro cellule staminali come possibili cure mediche". "Usando il falso argomento scientifico, ampiamente promosso ma ormai completamente screditato, in base al quale la ricerca sulle cellule staminali potrebbe portare alla cura del morbo di Alzheimer, i media e i sostenitori della ricerca sulle cellule staminali hanno suggerito che, se la ricerca fosse stata fatta molto tempo fa, mio padre avrebbe potuto evitare le dure prove che ha dovuto affrontare". "Questo e' l'aspetto peggiore della falsa scienza", ha infine commentato.

Per la partita staminali adulte versus embrionali, non potevano non scendere in campo anche scienziati ed opinionisti, ne riportiamo alcuni.
Il 10 giugno, un articolo del Washington Post ha minimizzato l'idea che le cellule staminali potrebbero rappresentare una cura per l'Alzheimer. "Credo che le probabilita' di ottenere il recupero del cervello affetto dall'Alzheimer introducendovi le cellule staminali, sia piuttosto bassa", spiegava Michael Shelanski, ricercatore sulle cellule staminali e co-direttore del Taub Institute for Research on Alzheimer's Disease and the Aging Brain presso il Columbia University Medical Center di New York. "L'ondata di entusiasmo emersa a seguito della scomparsa di Reagan rappresenta un esempio della facilita' con cui un modesto indirizzo di ricerca scientifica possa assumere, nell'opinione pubblica, dimensioni mitologiche", precisava l'articolo.
Debra Saunders, in un articolo pubblicato sul San Francisco Chronicle del 9 giugno, ha osservato che le lobby favorevoli alle cellule staminali hanno "architettato la questione come una battaglia tra scienziati illuminati che vogliono solo aiutare Christopher Reeve a camminare, e degli odiosi luddisti religiosi -capeggiati dal Presidente Bush- che si preoccupano piu' degli zigoti che delle persone". Ma la questione e' ben piu' complessa secondo Saunders, che ricorda che liberare i fondi federali significa rendere lecito clonare embrioni a spese del contribuente. "Tutti dicono di volere che la ricerca sulle cellule staminali curi le persone malate. Ma e' importante anche il modo in cui curiamo le persone". Trasformare le persone in materia prima e' un passo pericoloso, ha ammonito la Saunders. "Quanto ci corre tra la clonazione di un embrione di 14 giorni e l'allevamento sistematico di feti finalizzato alla produzione di parti del corpo?".
Eric Cohen, consulente del Consiglio di bioetica del Presidente Bush, ha manifestato la sua contrarieta' alla distruzione di vite umane ad opera della ricerca sulle cellule staminali. In un articolo apparso su USA Today dell'8 giugno, Cohen ammette che gli embrioni distrutti sono piccoli, ma ritiene che "le dimensioni non definiscono l'umanita' di una persona"; e che seppure questi non abbiano ancora avuto la possibilita' di sviluppare una coscienza, "la dignita' umana non risiede unicamente nella nostra coscienza". Cohen inoltre osserva che la politica di Bush non impedisce la ricerca nel settore privato; essa evita solamente "che i contribuenti siano costretti a finanziare altre distruzioni di embrioni".
 
 
 
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