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 SPAGNA - SPAGNA - Spagna. L'Andalusia ricorre contro la legge statale
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Articolo di Donatella Poretti
19 febbraio 2004 18:27
 
Il presidente del parlamento andaluso Javier Torres Vela ha presentato lo scorso 5 febbraio il ricorso al Tribunale Costituzionale contro la legge nazionale sulla Riproduzione Assistita, difendendo il diritto della Comunidad Autonoma "sostenuto dalla Costituzione e dallo Statuto" a regolamentare la ricerca.
Contemporaneamente ha depositato anche la documentazione regionale sul ricorso di incostituzionalita' che a sua volta aveva presentato il Governo centrale contro la legislazione andalusa sempre in materia di ricerca con gli embrioni sovrannumerari, avocando la ricerca a competenza statale.
Torres ha spiegato che il ricorso andaluso si basa sul divieto di ricerca con gli embrioni umani e sulla centralizzazione di tutta l'attivita' "vulnerando diritti e principi costituzionali, cosi' come le competenze autonome". Nella Costituzione e' l'articolo 20.1, mentre nello Statuto e' il 13, dove si attribuisce alla Comunidad "la promozione della ricerca scientifica e tecnica in tutte le materie che contribuiscono all'interesse generale".
Secondo il parlamento andaluso le modifiche della legge statale sulla Riproduzione Assistita "invadono le competenze della Comunidad almeno in due elementi". E' una legge che stabilisce "un punto finale", in quanto dispone che a partire dalla sua approvazione "nessuno dei preembrioni sovrannumerari dalla fecondazione in vitro potra' essere utilizzato per la ricerca"; al tempo stesso "invade la capacita' auto-organizzativa autonoma centralizzando tutte le istruzioni per la ricerca".

Nella riunione della Junta andalusa del 17 febbraio e' stato deliberato di ricorrere anche come Governo -aggiungendosi' cosi' al parlamento- contro la legge statale. La normativa stabilendo un "punto finale" che permette di fare ricerca solo con i preembrioni raccolti prima della sua entrata in vigore, stabilisce -secondo il Governo presieduto da Manuel Chaves- un doppio criterio etico solo per la data in cui sono stati generati. Normativa che inoltre invade le competenze autonome avocando al Governo centrale le possibili scelte, le modalita' di informare e di ottenere il consenso informato da parte della coppia donatrice e stabilisce anche le strutture in cui viene conservato il materiale biologico. "Un freno per lo sviluppo effettivo delle ricerche con le cellule staminali in Spagna".

Di fatto e' la legge andalusa per il momento ad essere stata bloccata a seguito del ricorso del Governo centrale. José Lopez Barneo, che coordinera' i lavori con le staminali embrionali in malattie degenerative finanziati dalla Junta andalusa legge questo scontro come campagna elettorale. Sentito dal quotidiano Abc su come il ricorso statale stia bloccando le sue ricerche, spiega: "A noi non ci colpisce direttamente, perche' la legge andalusa verra' sospesa solo per qualche mese. Se questo arrivasse a rimandarla per anni, allora si' sarebbe un problema. Pero' io credo che il problema si risolvera' perche' entrambe le leggi, sia l'andalusa che quella statale, sono perfettamente compatibili. Dovranno arrivare ad un accordo. Tutto questo si e' complicato per le differenze ideologiche dei due partiti politici rivali. Per questo credo che una volta che sono passate le elezioni, finira' anche la polemica e potremo fare ricerca. Certo che e' indiscutibile che se dalla Junta dell'Andalusia non ci fossero state pressioni, non avremmo avuto neppure una legge statale".
Lopez Barneo dice la sua anche sulla riforma della legge sulla Riproduzione Assistita e sul limite posto di fare ricerca con gli embrioni crioconservati fino alla data di entrata in vigore della legge. "Io con la politica non ho nulla a che fare, e credo che gli scienziati non dovrebbero farsi coinvolgere dalla politica. Certo e' che come cittadino ho la mia opinione. E personalmente credo che la legge dovrebbe essere molto piu' permissiva, perche' tutta questa polemica non e' necessaria. Detto questo, il tema degli embrioni e' molto serio, e anche se io non sono credente, ritengo che bisogna fare molta attenzione con gli embrioni umani, [.] credo che bisogna essere cauti, ma una volta che nel nostro Paese e' approvata e funziona la fecondazione assistita non si puo' piu' tornare indietro. Ci sono 200.000 embrioni congelati, e ce ne saranno ancora [.]. Gli embrioni sovrannumerari, con un registro ed un controllo adeguato, devono essere destinati alla ricerca medica. Questo visto che c'e' una legge sulla fecondazione assistita, se non ci fosse allora le cose sarebbero molto piu' complicate".
 
 
 
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