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 SPAGNA - SPAGNA - Spagna. Siviglia contro Madrid: continua il braccio di ferro sulle staminali
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Articolo di Donatella Poretti
24 dicembre 2003 19:09
 
La ricerca con le cellule staminali embrionali si decidera' nei tribunali. O almeno si potrebbe stabilire per sentenza se la competenza in materia e' statale o locale. Se, infatti, lo scorso 28 novembre era stato il Governo centrale a presentare ricorso di incostituzionalita' nei confronti della legge andalusa sulla ricerca con gli embrioni sovrannumerari, ora e' stata la volta dell'Andalusia, che ha compiuto l'operazione uguale e contraria.
Il 22 dicembre l'aula del Parlamento della Comunidad Autonoma ha votato perche' la legge nazionale venga portata davanti al Tribunale Costituzionale per invasione di competenze: la ricerca e' materia delle autonomie e non dello Stato.
Un atto dovuto spiegano dalla maggioranza dopo che il 10 dicembre erano mancati i numeri per troppe assenze tra i parlamentari. Cosi' con il sostegno di 62 voti -i socialisti del Psoe, gli andalusisti del Pa, l'estrema sinistra dell'Iu e quelli del gruppo misto- e mentre i rappresentanti del partito popolare uscivano dall'aula per protestare per questa seconda votazione, si e' approvato il ricorso per incostituzionalita' della legge emanata dal Governo Aznar. "Un esercizio di responsabilita' e coerenza politica", per il socialista Antonio Núñez, mentre per l'esponente della Izquierda Unida Manuel López Calvo dopo che la legge andalusa e' divenuta una realta' per avviare il lavoro con organizzazioni sociali e con gli enti finanziari per la ricerca, il Governo centrale ha fatto una legge statale per "impedire lo sviluppo della ricerca, non solo in Andalusia, ma in tutta la Spagna". La legge statale vista come una "aggressione" alla capacita' legislativa locale e' stata anche l'interpretazione del rappresentante del Partido Andalucista José Calvo Poyato, "in virtu' di questo neocentralismo di cui sta facendo mostra da diverso tempo". Se l'Andalusia ha ascoltato la comunita' scientifica e poi ha agito, per Ricardo Chamorro del gruppo misto, il Governo centrale ha invece trascurato le opinioni degli esperti per accontentare quelli che hanno "le posizioni piu' conservatrici".

Sulla vicenda della competenza in tema di ricerca con staminali embrionali il portavoce dell'Associazione Professionale della Magistratura (Apm), José Manuel Suarez Robledano ha espresso i suoi dubbi su fatto che sulla materia la competenza sia della Comunidad autonoma. "Secondo una prima analisi" l'esperto sostiene che spetterebbe allo Stato la regolamentazione, dato che aspetti come la donazione e "la patria potesta'" degli embrioni rientrano nel Diritto Civile. "Non parliamo solo della ricerca. Il problema e' nel materiale utilizzato per la ricerca [.], un procedimento in cui interviene la persona umana e in definitiva una possibile o futura vita", ha spiegato.
A schierarsi dalla parte della Junta e' la Facua, la Federazione delle Associazioni dei Consumatori e Utenti dell'Andalusia, che contesta al Governo di Madrid una contrarieta' di tipo religioso che si celerebbe dietro al rifiuto di lavorare con gli embrioni. Per la Federazione e' "inammissibile" che da parte del Governo statale "si continuino ad adottare decisioni che si basano su criteri religiosi, senza tenere conto che la Costituzione consacra uno Stato laico", per cui le decisioni non dovrebbero rincorrere "la necessita' di adattarsi ai valori cristiani ne' a quelli di nessun altra credenza". Cosi' facendo, inoltre, si starebbe "boicottando in maniera ingiustificata la politica autonoma in una materia -la ricerca cellulare- nella quale ha perso l'iniziativa", e opponendosi al centro di Granada non farebbe altro che mettere ostacoli al progresso di ricerche scientifiche che potrebbero conseguire un miglioramento sostanziale della qualita' della vita dei malati.
Lo stesso giorno del voto parlamentare, il Consiglio di Governo dell'Andalusia, dopo che lo scorso 16 dicembre aveva destinato 9 milioni di euro per completare i lavori del Campus tecnologico che ospitera' la citta' di Granada, ha approvato il decreto per fornire il regolamento alla legge che autorizza la ricerca con le cellule staminali derivate dagli embrioni sovrannumerari non vitali che si trovano nelle cliniche di fecondazione in vitro.
Per il consigliere alla Salute Francisco Vallejo questo decreto portera' "sicurezza giuridica" ai ricercatori di questo ambito, come pure ai donatori dei preembrioni, e al tempo stesso offrira' "meccanismi di controllo di qualita' e rendera' possibile la ricerca propriamente detta".
Nel decreto vengono cosi' fissate:
- le garanzie e i requisiti che devono presentare i progetti di ricerca per essere autorizzati a lavorare con gli embrioni -tra cui l'impossibilita' che la stessa ricerca possa raggiungere gli stessi obbiettivi con le staminali adulte o con quelle animali-;
- il consenso informato e le altre regole che devono seguire i centri di fecondazione assistita perche' gli embrioni sovrannumerari possano essere destinati alla ricerca;
- i meccanismi di organizzazione, composizione e funzionamento del Comitato di Ricerca con i preembrioni umani: organismo che garantira' che sia le donazioni che lo sviluppo dei progetti siano realizzati secondo le regole della legge. Il Comitato dovra' anche mantenere una banca dati di accesso pubblico e un registro dei preembrioni conservati nei centri di fecondazione assistita.
Vallejo ha spiegato che il decreto "fissa un massimo di cinque anni per lo sviluppo dei progetti, per quanto gli esperti potranno sollecitare il rinnovo dell'autorizzazione sempre che giustifichino gli obbiettivi raggiunti e i motivi della richiesta".

Nel frattempo il parco tecnologico Campus Ciencias de la Salud di Granada -che dovrebbe essere la sede della banca delle staminali secondo la legge andalusa- ha sottoscritto un accordo per i prossimi tre anni di collaborazione con una banca privata di cellule staminali di Taiwan, la Bionet Corporation, per lo scambio di esperienze in vista della prossima apertura della banca di linee cellulari approvata dalla Junta andalusa. "Al momento, la firma di questo accordo mette le basi per una futura collaborazione propriamente detta", dato che "i contatti e i reali scambi si produrranno quando la banca cellulare della Junta verra' insediata nel parco tecnologico", ha spiegato il direttore del Campus Jesus Quero.

Bernat Soria, direttore dell'Istituto di Biongegneria dell'Universita' 'Miguel Hernandez' di Alicante, ha chiesto al Governo centrale e a quello andaluso di "mettere da parte la lotta apparentemente di competenze che sta provocando un passo indietro che potrebbe essere irreversibile". Soria, che dovrebbe coordinare il lavoro sulle staminali in Andalusia, ha chiesto di fare un passo avanti e soprattutto di destinare maggiori risorse economiche alle ricerche con le staminali; questa sarebbe "l'unica forma per essere piu' competitivi". Durante una lezione che ha tenuto alla Facolta' di Farmacia dell'Universita' di Granada, Soria ha precisato che l'unica sua richiesta era "che noi ricercatori si possa iniziare a lavorare quanto prima". La Spagna ha "eccellenti" biologi molecolari e fiosologi "che potrebbero avere iniziato la ricerca con le cellule staminali tre anni fa, e la cosa ci avrebbe potuto permettere di stare avanti a tutti", mentre ora "se perdiamo i primi vagoni del treno, dopo sara' molto difficile recuperare il ritmo". Ecco perche' ancora una volta lo scienziato e' tornato a chiedere al Governo centrale di ritirare il ricorso di incostituzionalita' contro la legge andalusa per le staminali embrionali.
 
 
 
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