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Ricerca cellule staminali. Bene i finanziamenti Ue ma non bastano. Modificare la legge 40
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Articolo di Donatella Poretti
1 febbraio 2007 18:53
 
Speriamo che parte dei soldi stanziati dal VII programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico dell'Unione Europea possano veramente andare a finanziare la ricerca sulle cellule staminali. Come ha ricordato oggi la senatrice a vita Rita Levi Montalcini, gli aiuti europei sono fondamentali per progredire in questi studi. In Italia abbiamo le competenze ma non i soldi e, aggiungo io, neanche le leggi, finche' non verra' modificata la legge 40.
Continuo a chiedermi come i sostenitori di questa legge possano essere portatori del valore della vita e allo stesso tempo contrastare la ricerca sulle cellule staminali embrionali.
Abbiamo raggiunto il paradosso e molti italiani cominciano a capirlo! Per salvare non si sa bene cosa, rinunciamo alla possibilita' di trovare cure che potrebbero riaccendere la speranza in molte persone affette da malattie tuttora incurabili. Spero che i passi avanti che si stanno compiendo in tutti quei Paesi in cui e' possibile la ricerca sulle staminali embrionali illuminino coloro che obbligano un Paese intero a rimanere indietro nel campo della ricerca e non solo.
Prima di continuare a spendere soldi per costruire enormi e inutili frigoriferi per la conservazione di embrioni di cui non si conosce il destino, sarebbe meglio cominciare a rivedere le linee guida della legge 40 per poter impiegare meglio le poche risorse disponibili. Del resto anche il segretario del maggiore partito della coalizione di maggioranza, Piero Fassino, durante la conferenza nazionale delle democratiche di sinistra lo scorso 27 gennaio, ha preso un impegno a rivedere la legge 40. Mi auguro che dalle parole si passi ai fatti.

* Deputata della Rosa nel Pugno
 
 
 
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