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 U.E. - U.E. - Ue. VII Programma Quadro: oltre 50 miliardi di euro per la ricerca e lo sviluppo
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1 febbraio 2007 18:17
 
Sono 50.521 mln di euro i finanziamenti che l'Unione europea ha stanziato per la ricerca e lo sviluppo tecnologico nel vecchio continente, cui si aggiungono altri 2.751 mln di euro per il programma Euratom per le attivita' di ricerca e formazione nel settore nucleare. Sono questi i numeri del VII programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico dell'Unione europea per il 2007-2013, lanciato oggi in Italia, a Roma, in una giornata organizzata all'Accademia nazionale dei Lincei.

Il programma quadro non solo stimola con un'ingente somma finanziaria per la ricerca di base e per quella applicata, ma costituisce anche un passo in avanti verso la creazione Spazio Europeo della Ricerca. Le novita' di questo nuovo programma quadro per la ricerca europea comprendono, a parte la durata settennale, anche la creazione del Consiglio europeo della ricerca per sostenere gli studi di frontiera, tra cui quelli sulle cellule staminali, le iniziative tecnologiche e la gestione esterna di alcune attivita' finora seguite dalla Commissione europea.

A presentare il VII programma quadro di ricerca europeo sono il ministro italiano dell'Universita' e della Ricerca, Fabio Mussi, il Commissario Europeo per la Scienza e la Ricerca Janez Potocnik, il ministro italiano per il Commercio internazionale e le Politiche europee, Emma Bonino, l'esponente del Parlamento europeo per la Commissione Industria, Ricerca ed Energia, Pia Elda Locatelli, il vicepresidente di Confindustria per l'Europa Andrea Moltrasio, il capo Dipartimento per le Politiche comunitarie della presidenza del Consiglio, Carmela Decaro.

Con loro, nel corso della giornata dei lavori, inaugurata dal presidente dell'Accademia nazionale dei Lincei, Giovanni Conso, sono presenti anche il rettore dell'Universita' di Bologna e delegato Crui Pier Ugo Calzolari, il presidente di Apre Ezio Andreta, a coordinare e concludere i lavori e' il direttore generale per le Strategie e lo Sviluppo dell'internazionalizzazione della ricerca scientifica e tecnologica del Miur, Mario Ali'.

Strutturato in 4 programmi specifici, il VII programma quadro vedra' la fetta maggiore dei suoi finanziamenti, pari a 32,3 mln di euro, alla cosiddetta ricerca collaborativa chiamata Cooperation e che vede il lavoro articolato in 10 priorita' tematiche.

Si parte dalla salute, quindi i prodotti alimentari, l'agricoltura e le biotecnologie. Ma sono comprese anche le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, le nanoscienze e le nanotecnologie, lo studio dei materiali e le nuove tecnologie di produzione, l'energia, l'ambiente e i cambiamenti climatici, i trasporti e l'aeronautica, le scienze socio-economiche e le scienze umane, la sicurezza e le attivita' legate allo spazio.

Importanti anche i finanziamenti previsti dall'Europa nel VII programma quadro per la formazione del capitale umano, lo sviluppo di politiche in grado di accrescere il potenziale di ricerca e innovazione, articolati in sei aeree di intervento: infrastrutture di ricerca, ricerca per le Pmi, regioni della conoscenza, potenziale di ricerca nelle regioni della convergenza, scienza nella societa', cooperazione internazionale.

Un'altra novita' di rilievo del VII programma quadro e' il programma Ideas dedicato alla ricerca di base a cui andranno circa 7,5 mln di euro e che vede concretizzata l'attuazione del Consiglio europeo della ricerca, una struttura esplicitamente dedicata al riconoscimento e alla promozione dell'eccellenza europea. E non e' tutto.

Una grande attenzione infatti e' riservata dall'Ue anche alla cooperazione internazionale, presente non solo come asse dedicato nel programma Capacities ma anche trasversalmente in ciascuna delle priorita' tematiche del programma Cooperation.

Una ventata d'aria fresca nell'Unione Europea': e' questo, per il commissario europeo per la Scienza e la Ricerca, il settimo programma quadro per la ricerca europea 2007-2013, che prevede finanziamenti complessivi pari a circa 53 mld di euro. 'E' un programma davvero importante'.
'Dobbiamo riconoscere che il mondo della ricerca e delle universita' sta cambiando. E' un cambiamento reale sta avvenendo adesso' e al quale, secondo Potocnik, 'la conoscenza e' la risposta, nel quadro dell'accordo di Lisbona'.
La scommessa, per l'Europa, e' riuscire a rispondere affrontando le sfide importanti che deve affrontare, dall'invecchiamento della popolazione al cambiamento climatico, a un cambiamento tecnologico molto piu' veloce che in passato: 'abbiamo bisogno di sapere di piu' e meglio'. Per questo, ha rilevato, e' 'urgente investire nell'istruzione e nell'educazione per creare e mantenere occupazione'. Il settimo programma quadro e' il principale strumento che l'Europa ha a disposizione per affrontare queste sfide. La scommessa e' riuscire ad aumentare gli investimenti in ricerca, con contributi che vengano dal pubblico, ma anche dal privato. Inoltre, ha aggiunto, 'bisogna creare le condizioni perche' nel mondo della ricerca ci siano venture capital, mobilita', brevetti'. L'altro grande requisito per il successo e' la collaborazione, tra universita' cosi' come fra pubblico e privato e fra i Paesi. In tutto questo, secondo Potocnik, l'Italia puo' avere un ruolo importante: 'so che l'Italia ha aumentato le risorse per la ricerca e ha creato l'Agenzia nazionale per la valutazione, ma gli investimenti per la ricerca sono ancora fermi all'1,1% del Pil'.
E che la situazione italiana non sia rosea lo ha ribadito anche il ministro Fabio Mussi: 'L'Europa, nel 2006 e' 3/a dopo Asia e Stati Uniti per investimenti in ricerca e sviluppo, tuttavia si tratta di un gap enorme che puo' mettere a serio rischio lo sviluppo dell'Europa stessa. Nel nostro paese, poi, la spesa di ricerca e sviluppo e' pari allo 0,88% del Pil, contro il 2,6% degli Usa, ma puntiamo ad arrivare al 2,5% entro il 2010 '. Ma una 'grande opportunita'', ha detto, arrivera' appunto dal VII Programma quadro, che potrebbe portare al nostro paese potenziali finanziamenti per 7-8 miliardi di euro nei prossimi sette anni, 'a patto pero' che l'Italia sia in grado di coglierla'. E a questo proposito il ministro ha ricordato come del VI programma quadro l'Italia abbia utilizzato solo il 9,6% dei finanziamenti disponibili, contribuendo pero' con il 14% al budget comunitario complessivo.
Per Mussi, dunque, il VII programma e' "un passo nella giusta direzione': "con 53 miliardi di euro stanziati l'Europa aumenta di oltre il 60% gli investimenti annui in Ricerca". Tante, ha rilevato, le novita' nel programma europeo: "Per la prima volta, l'Ue finanzia ad esempio la ricerca di base e nasce il Consiglio europeo per la Ricerca, che sara' gestito dalla comunita' scientifica e non governato da interessi geopolitici'. Ed ancora: "E' previsto un investimento di 4.750 milioni di euro per il programma 'Persone', finalizzato a rendere piu' fluida la mobilita' dei ricercatori europei, ed un investimento pari a 1,3 miliardi di euro a favore delle piccole e medie imprese". Insomma, i soldi per i programmi di ricerca 'ci sono; ora e' importante che ci siano le risorse umane per impiegarli', ha detto Mussi. Quanto, infine, al discusso capitolo della ricerca sulle cellule staminali, potranno avere accesso ai fondi del programma quadro anche i ricercatori italiani che utilizzano le linee di cellule staminali embrionali in commercio.

REAZIONI

"E' il caso di ricordare che il VII programma quadro dell'Ue per la ricerca, presentato oggi in pompa magna dal ministro Mussi, che se ne vanta, da' il via libera ai finanziamenti delle sperimentazioni sulle cellule staminali embrionali, cioe' al sacrificio della vita umana sull'altare del business. E lo fa a spese dei cittadini europei, anche quelli contrari, come per esempio gli italiani (l'esito dei referendum sulla legge 40 e' stato chiaro e inequivocabile), in spregio ad ogni principio democratico". E' il commento di Riccardo Pedrizzi, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa di Alleanza nazionale, secondo cui, tutto cio' avviene "grazie alle scelte del ministro Mussi, avallate da Prodi, dal governo, dai sedicenti cattolici dell'Unione e dai cosiddetti teodem, sulla cui coscienza, dunque, pesano le decisioni di stampo darwiniano prese da questa Europa che ha rinnegato la propria identita'".
"Il testo varato, infatti,-sottolinea Pedrizzi- dice: finanziare le ricerche che comportino la distruzione degli embrioni non si puo'; finanziare le ricerche rese possibili dalla distruzione degli embrioni si puo'. Per giunta, non e' prevista alcuna data-spartiacque che impedisca che si continuino a distruggere embrioni per ricavarne le cellule staminali e chiedere il finanziamento delle sperimentazioni su di esse. In sostanza, quindi- va avanti il deputato di An- si vieta dalla porta quello che si consente dalla finestra".
"Chi vorra' ottenere dei finanziamenti pubblici comunitari per trasformare l'uomo in cavia e praticare la vivisezione su di esso- prosegue Pedrizzi- altro non dovra' fare che acquistare, magari da qualche centro privato, linee cellulari derivate dalla distruzione di embrioni, che quindi continuera' ad essere praticata, anche perche' continuera' ad essere redditizia. Oppure potra' importare tali linee cellulari da Paesi extraeuropei".
"In tal modo, oltretutto- conclude Pedrizzi- verranno distratti fondi dall'unica ricerca che ha provato di essere in grado di curare e guarire l'uomo, quella sulle cellule staminali adulte e del cordone ombelicale, per dirottarli su una sperimentazione, quella sulle cellule staminali embrionali, che a tutt'oggi ha dimostrato non solo di non essere capace di curare e di guarire l'uomo, ma anche di potergli procurare dei danni (leggasi tumori)".

In questo momento la ricerca italiana ha bisogno di aiuto dall'esterno, si spera dall'Unione Europea.
L'Italia ha infatti 'tante competenze, molto meno risorse' per partecipare al nuovo programma quadro per la ricerca europea. Lo ha detto il Nobel Rita Levi Montalcini, a margine della Giornata di presentazione del settimo programma quadro.
'Le competenze ci sono, le risorse molto meno', ha detto il Nobel. Per questo 'abbiamo bisogno di un aiuto enorme a livello di risorse', ha aggiunto. 'In questo momento abbiamo bisogno di aiuto da fuori, spero nell'Unione Europea, poi potremo camminare da soli'.
Sui temi di ricerca promossi dal settimo programma quadro, Levi Montalcini ha giudicato con favore l'apertura verso la ricerca sulle cellule staminali e 'a tutti i nuovi sviluppi' che questa ricerca potra' aprire. La ricerca sulle staminali, ha aggiunto, 'ha aperto un nuovo scenario.Io ci lavoro da 22 anni, prima che diventassero di moda'.
Positivo anche il giudizio sul ruolo che il nuovo programma assegna alle donne nella ricerca: la presenza della donna nel mondo scientifico 'e' particolarmente importante, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Noi non andiamo male'.
 
 
 
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