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 USA - USA - Usa. Staminali usate come vettori anti-cancro
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Notizia 
11 novembre 2004 20:37
 
Un gruppo di ricercatori texani ha messo a punto una tecnica in grado di combattere efficacemente i tumori senza intaccare e danneggiare i tessuti sani adiacenti.
Per il momento gli studi sono stati effettuati su topi, ma i risultati ottenuti fanno credere che le sperimentazioni sugli esseri umani sono vicine. Come ha spiegato il dott. Michael Andreeff dell'University of Texas, autore della ricerca, e' stato utilizzato un potente farmaco antitumorale chiamato beta interferone, noto per la sua efficacia ma anche per i suoi gravi effetti collaterali.
Il team ha manipolato quindi un certo tipo di cellule staminali immettendo un gene tipico del beta interferone; le cellule sono state dirette verso il tumore dove hanno prodotto alte concentrazioni di quelle proteine che hanno effetto devastante solo sul cancro. L'effetto a lungo termine di questo approccio terapeutico e' sorprendente: i topi con il melanoma che non hanno ricevuto cura sono sopravvissuti per 37 giorni, quelli che hanno ricevuto il beta interferone per 40 giorni, e quelli che lo hanno ricevuto tramite le staminali modificate per 60 giorni.
Per Andreeff la tecnica e' sufficientemente sicura da poter garantire l'inizio di una sperimentazione clinica entro l'anno, sempre che la Food and Drug Administration dia il via libera. Le cellule staminali utilizzate sono quelle mesenchimali, quindi facilmente reperibili dal midollo osseo dei singoli pazienti.
 
 
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Per il momento gli studi sono stati effettuati su topi, ma i risultati ottenuti fanno credere che le sperimentazioni sugli esseri umani sono vicine. Come ha spiegato il dott. Michael Andreeff dell'University of Texas, autore della ricerca, e' stato utilizzato un potente farmaco antitumorale chiamato beta interferone, noto per la sua efficacia ma anche per i suoi gravi effetti collaterali.
Il team ha manipolato quindi un certo tipo di cellule staminali immettendo un gene tipico del beta interferone; le cellule sono state dirette verso il tumore dove hanno prodotto alte concentrazioni di quelle proteine che hanno effetto devastante solo sul cancro. L'effetto a lungo termine di questo approccio terapeutico e' sorprendente: i topi con il melanoma che non hanno ricevuto cura sono sopravvissuti per 37 giorni, quelli che hanno ricevuto il beta interferone per 40 giorni, e quelli che lo hanno ricevuto tramite le staminali modificate per 60 giorni.
Per Andreeff la tecnica e' sufficientemente sicura da poter garantire l'inizio di una sperimentazione clinica entro l'anno, sempre che la Food and Drug Administration dia il via libera. Le cellule staminali utilizzate sono quelle mesenchimali, quindi facilmente reperibili dal midollo osseo dei singoli pazienti.
 
 
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