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 USA - USA - Usa. Le staminali riparano il cuore, uno studio
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29 aprile 2004 17:52
 
Le cellule staminali sono in grado di riparare il cuore di malati che hanno un'insufficienza cardiaca, dovuta a infarto o malattie croniche. Il trapianto di staminali prelevate dal midollo osseo degli stessi malati e' riuscito ad aumentare la forza pompante dell'organo senza produrre effetti collaterali e tantomeno anomalie del ritmo cardiaco.
Questi promettenti risultati arrivano da esperimenti di trapianto condotti dall'Universita' di Pittsburgh in collaborazione con il Centro Medico della Baylor University di Dallas ed il Dipartimento di Chirurgia Cardiovascolare della Benetti Foundation a Rosario in Argentina.
Lo studio e' unico nel suo genere per numero di malati coinvolti e presenza di pazienti di controllo. La validita' di precedenti studi di questo tipo era dubbia per limitato numero di pazienti coinvolti e mancanza di dati di confronto con malati non soggetti alla terapia. La buona notizia viene dal meeting della American Association for Thoracic Surgery, che si tiene a Toronto in Canada, per voce di Amit Patel, il medico della Scuola di Medicina dell'Universita' di Pittsburgh che ha coordinato la sperimentazione.
Il trapianto si basa sull'idea che le staminali possano deviare il proprio destino specializzandosi in cellule del muscolo cardiaco o cellule necessarie alla crescita di vasi, migliorando cosi' la capacita' contrattile del cuore e il suo apporto di sangue e ossigeno. La tecnica adoperata, spiega Patel, consiste nel prelevare le staminali adulte dal midollo osseo e iniettarle nelle aree del cuore lesionate. "Ancora non si sa pero' se il miglioramento osservato sia effetto della crescita di nuove cellule cardiache derivate dalle staminali o se invece queste inducano solo cellule esistenti ad uscire da uno stato di ibernazione".
I pazienti coinvolti nello studio sono stati 20, tutti con insufficienza cardiaca acuta, con un livello di sangue pompato dal ventricolo sinistro ad ogni battito inferiore del 35% (in persone con buona funzionalita' cardiaca quest'indice e' almeno del 55%). Per tutti i malati e' stato eseguito un intervento di bypass a cuore battente, ma 10 di loro (8 uomini e due donne) hanno anche ricevuto le cellule staminali.
A questi ultimi dopo l'anestesia i chirurghi hanno prelevato midollo osseo dall'anca, isolando le cellule per la crescita dei vasi e del muscolo cardiaco. Dopo il completamento del bypass, in circa 10 minuti, i chirurghi hanno iniettato il preparato di cellule in 25-30 siti lesionati.
Nei pazienti che hanno ricevuto le cellule staminali e' stato osservato un miglioramento della forza del cuore inoltre a sei mesi dall'operazione alcuni parametri biologici della funzionalita' cardiaca sono aumentati di piu' nei pazienti con trapianto di staminali.
Il prossimo passo, anticipano gli esperti, sara' stabilire la finestra di tempo ottimale per iniettare staminali. Intanto e' in corso un altro studio su pazienti con insufficienza cardiaca inoperabile, in cui l'iniezione richiede tecniche mininvasive.
"Queste terapie rivoluzioneranno il nostro approccio nei confronti di queste malattie che oggi e' di tipo palliativo -sostiene il coautore Robert Kormos- ma diventera' medicina rigenerativa".
 
 
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Questi promettenti risultati arrivano da esperimenti di trapianto condotti dall'Universita' di Pittsburgh in collaborazione con il Centro Medico della Baylor University di Dallas ed il Dipartimento di Chirurgia Cardiovascolare della Benetti Foundation a Rosario in Argentina.
Lo studio e' unico nel suo genere per numero di malati coinvolti e presenza di pazienti di controllo. La validita' di precedenti studi di questo tipo era dubbia per limitato numero di pazienti coinvolti e mancanza di dati di confronto con malati non soggetti alla terapia. La buona notizia viene dal meeting della American Association for Thoracic Surgery, che si tiene a Toronto in Canada, per voce di Amit Patel, il medico della Scuola di Medicina dell'Universita' di Pittsburgh che ha coordinato la sperimentazione.
Il trapianto si basa sull'idea che le staminali possano deviare il proprio destino specializzandosi in cellule del muscolo cardiaco o cellule necessarie alla crescita di vasi, migliorando cosi' la capacita' contrattile del cuore e il suo apporto di sangue e ossigeno. La tecnica adoperata, spiega Patel, consiste nel prelevare le staminali adulte dal midollo osseo e iniettarle nelle aree del cuore lesionate. "Ancora non si sa pero' se il miglioramento osservato sia effetto della crescita di nuove cellule cardiache derivate dalle staminali o se invece queste inducano solo cellule esistenti ad uscire da uno stato di ibernazione".
I pazienti coinvolti nello studio sono stati 20, tutti con insufficienza cardiaca acuta, con un livello di sangue pompato dal ventricolo sinistro ad ogni battito inferiore del 35% (in persone con buona funzionalita' cardiaca quest'indice e' almeno del 55%). Per tutti i malati e' stato eseguito un intervento di bypass a cuore battente, ma 10 di loro (8 uomini e due donne) hanno anche ricevuto le cellule staminali.
A questi ultimi dopo l'anestesia i chirurghi hanno prelevato midollo osseo dall'anca, isolando le cellule per la crescita dei vasi e del muscolo cardiaco. Dopo il completamento del bypass, in circa 10 minuti, i chirurghi hanno iniettato il preparato di cellule in 25-30 siti lesionati.
Nei pazienti che hanno ricevuto le cellule staminali e' stato osservato un miglioramento della forza del cuore inoltre a sei mesi dall'operazione alcuni parametri biologici della funzionalita' cardiaca sono aumentati di piu' nei pazienti con trapianto di staminali.
Il prossimo passo, anticipano gli esperti, sara' stabilire la finestra di tempo ottimale per iniettare staminali. Intanto e' in corso un altro studio su pazienti con insufficienza cardiaca inoperabile, in cui l'iniezione richiede tecniche mininvasive.
"Queste terapie rivoluzioneranno il nostro approccio nei confronti di queste malattie che oggi e' di tipo palliativo -sostiene il coautore Robert Kormos- ma diventera' medicina rigenerativa".
 
 
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