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 USA - USA - Usa. Le staminali embrionali pronte al "suicidio", uno studio
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22 luglio 2004 18:24
 
Mentre studiava le cellule staminali embrionali Thomas Zwaka, ricercatore del Wisconsin National Primate Reserach Center, Madison, si e' accorto che presentavano una serie di caratteristiche tipiche delle cellule adulte che si apprestano a compiere l'apoptosi, ossia il "suicidio cellulare", quel processo con cui l'organismo elimina le cellule danneggiate o in eccesso, spingendole ad eliminarsi da sole. Secondo i suoi risultati, le cellule staminali embrionali che stava studiando sarebbero dovute essere morte o stare per morire. Invece stavano crescendo vigorosamente.
Lo studio avrebbe rilevato la presenza di alcuni enzimi chiamati "caspasi" il cui compito consiste nello sbriciolare le cellule dall'interno, enzimi che si sviluppano durante l'apoptosi.
Allora, per controllare la validità delle sue osservazioni, Zwaka ha controllato -e trovato- due altri segni di suicidio della cellula: la presenza di una proteina chiamata PARP-1, abbondante nelle cellule suicide e la chiusura delle centrali energetiche delle cellule, i mitocondri, indicata dalla depolarizzazione delle loro membrane.
Per Zwaka, il processo di auto-rinnovamento potrebbe essersi evoluto insieme alla morte della cellula e alcuni processi potrebbero quindi essere gli stessi.
"Il fatto che segnali considerati inequivocabili del suicidio della cellula appaiano in cellule che non stanno affatto morendo obbliga molti ricercatori a riesaminare i loro lavori" ha detto Margaret Goodell, del Baylor College of Medicine di Houston, Texas.
 
 
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Mentre studiava le cellule staminali embrionali Thomas Zwaka, ricercatore del Wisconsin National Primate Reserach Center, Madison, si e' accorto che presentavano una serie di caratteristiche tipiche delle cellule adulte che si apprestano a compiere l'apoptosi, ossia il "suicidio cellulare", quel processo con cui l'organismo elimina le cellule danneggiate o in eccesso, spingendole ad eliminarsi da sole. Secondo i suoi risultati, le cellule staminali embrionali che stava studiando sarebbero dovute essere morte o stare per morire. Invece stavano crescendo vigorosamente.
Lo studio avrebbe rilevato la presenza di alcuni enzimi chiamati "caspasi" il cui compito consiste nello sbriciolare le cellule dall'interno, enzimi che si sviluppano durante l'apoptosi.
Allora, per controllare la validità delle sue osservazioni, Zwaka ha controllato -e trovato- due altri segni di suicidio della cellula: la presenza di una proteina chiamata PARP-1, abbondante nelle cellule suicide e la chiusura delle centrali energetiche delle cellule, i mitocondri, indicata dalla depolarizzazione delle loro membrane.
Per Zwaka, il processo di auto-rinnovamento potrebbe essersi evoluto insieme alla morte della cellula e alcuni processi potrebbero quindi essere gli stessi.
"Il fatto che segnali considerati inequivocabili del suicidio della cellula appaiano in cellule che non stanno affatto morendo obbliga molti ricercatori a riesaminare i loro lavori" ha detto Margaret Goodell, del Baylor College of Medicine di Houston, Texas.
 
 
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