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 USA - USA - Usa. Staminali contro il tumore al seno
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Notizia 
12 giugno 2003 14:39
 
Cellule staminali prelevate da donatori compatibili e trapiantate in donne malate dopo la chemioterapia. E' la nuova strada che un gruppo di ricercatori del National Cancer Institut di Bethesda sta percorrendo per tentare di combattere meglio alcuni tumori.
L'annuncio di uno studio definito promettente e' stato presentato il primo giugno da Michael Bishop dell'Istituto americano, dimostrando che le cellule trapiantate potenziano il sistema immunitario del ricevente malato e attivano a loro volta cellule che attaccano il tumore e lo controllano.
Gli studi sono stati condotti su di un gruppo di 13 donne con tumore al seno in fase avanzata ed e' la prima volta -ha detto Bishop- che questo metodo viene usato per generare una risposta immunitaria contro il cancro al seno, una malattia che fino ad ora si e' dimostrata resistente alle terapie immunitarie.
Si tratta di studi preliminari -ha sottolineato il ricercatore- ma promettenti; le donne dopo la chemioterapia hanno ricevuto trapianto di cellule staminali e in alcune di esse si e' osservata una riduzione del tumore, in altre una stabilizzazione della malattia, ma in due la malattia e' continuata. "Si tratta di un approccio innovativo -ha detto Bishop- che potrebbe essere esteso per combattere altri tumori aggressivi e resistenti ai farmaci".
L'idea di trapiantare cellule staminali da donatore per contrastare il tumore al seno "e' un'ipotesi interessante, ma ancora da percorrere, perche' i dati sono preliminari". Questo il commento dell'oncologo Umberto Veronesi. Il progetto che e' alla base di questa ricerca, ha spiegato l'oncologo, e' di fare una sorta di minitrapianto allogenico per portare il sistema immunitario e indurlo a combattere il tumore. Tuttavia, ha proseguito Veronesi, il rischio e' che questa massa di cellule trapiantate sia troppo grossa e prenda il sopravvento uccidendo addirittura il ricevente. "L'ipotesi allo studio e' interessante -ha ribadito- non tanto per tumori in fase avanzata, ma per quelli ai primi stadi; ma e' complicata e attualmente molto rischiosa e costosissima".
 
 
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L'annuncio di uno studio definito promettente e' stato presentato il primo giugno da Michael Bishop dell'Istituto americano, dimostrando che le cellule trapiantate potenziano il sistema immunitario del ricevente malato e attivano a loro volta cellule che attaccano il tumore e lo controllano.
Gli studi sono stati condotti su di un gruppo di 13 donne con tumore al seno in fase avanzata ed e' la prima volta -ha detto Bishop- che questo metodo viene usato per generare una risposta immunitaria contro il cancro al seno, una malattia che fino ad ora si e' dimostrata resistente alle terapie immunitarie.
Si tratta di studi preliminari -ha sottolineato il ricercatore- ma promettenti; le donne dopo la chemioterapia hanno ricevuto trapianto di cellule staminali e in alcune di esse si e' osservata una riduzione del tumore, in altre una stabilizzazione della malattia, ma in due la malattia e' continuata. "Si tratta di un approccio innovativo -ha detto Bishop- che potrebbe essere esteso per combattere altri tumori aggressivi e resistenti ai farmaci".
L'idea di trapiantare cellule staminali da donatore per contrastare il tumore al seno "e' un'ipotesi interessante, ma ancora da percorrere, perche' i dati sono preliminari". Questo il commento dell'oncologo Umberto Veronesi. Il progetto che e' alla base di questa ricerca, ha spiegato l'oncologo, e' di fare una sorta di minitrapianto allogenico per portare il sistema immunitario e indurlo a combattere il tumore. Tuttavia, ha proseguito Veronesi, il rischio e' che questa massa di cellule trapiantate sia troppo grossa e prenda il sopravvento uccidendo addirittura il ricevente. "L'ipotesi allo studio e' interessante -ha ribadito- non tanto per tumori in fase avanzata, ma per quelli ai primi stadi; ma e' complicata e attualmente molto rischiosa e costosissima".
 
 
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