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 USA - USA - Usa. Scoperto un modo piu' sicuro per coltivare staminali embrionali
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17 marzo 2005 18:31
 
"Il sistema che descriviamo permette di derivare, senza cellule e senza siero (animale), nuove linee di cellule staminali embrionali per future applicazioni cliniche", scrivono i ricercatori dell'ATC, Advanced Cell Technology, sull'edizione online di The Lancet, dove pubblicano i risultati della loro sperimentazione.
Abitualmente, una volta che si ottengono cellule staminali da embrioni umani, queste vengono fatte crescere e conservate in vitro, potendo contare su fattori di crescita animali -solitamente di topo- che proteggono e nutrono le cellule staminali umane. "L'esposizione di queste linee a cellule animali suppone un rischio di contaminazione con retrovirus e altri patogeni sconosciuti che potrebbero essere trasmessi al paziente" in caso di trapianto, avverte Robert Lanza, coordinatore della ricerca. Alla fine dello scorso gennaio uno studio aveva allertato la comunita' scientifica per il fatto che molte delle linee disponibili negli Usa, e in particolare quelle autorizzate a ricevere i finanziamenti federali, erano contaminate da questi fattori di crescita animali, tanto da renderle inutilizzabili per la ricerca e ancora di piu' per l'applicazione clinica.
"Noi abbiamo proposto di derivare e ottenere nuove linee cellulari in condizioni completamente libere da questi fattori di crescita, e questo potrebbe contribuire a risolvere uno dei maggiori problemi collegati all'impiego delle cellule staminali embrionali nel trattamento delle malattie umane". "La matrice extracellulare e' un complesso molecolare che varia nella sua composizione e diversita', e che consiste in composti (cellulari) di base come fibronectina, collageni e altre glicoproteina, acido ialuronico e elastina".
I ricercatori hanno estratto la massa cellulare da 5 embrioni e l'hanno coltivata in questa matrice di proteine. "Il sistema di coltivazione che abbiamo esposto ha dimostrato di essere stato utile per derivare ed ottenere una nuova linea cellulare a partire da embrioni umani in condizioni completamente libere di cellule e di siero", riassumono i ricercatori che hanno osservato le cellule a distanza di 6 mesi. "Queste cellule avevano la tipica morfologia e comportamento delle cellule staminali embrionali umane, potevano svilupparsi ed essere manipolate con facilita' e mostravano una buon recupero dopo il congelamento e lo scongelamento", e soprattutto erano cellule totipotenti, cioe' in grado di trasformarsi in qualsiasi tessuto.
Outi Hovatta, del Karolinska Institutet, Department of Obstetrics and Gynaecology, Huddinge Hospital, Svezia, nel commento che accompagna l'articolo avverte che secondo le linee guida dell'Unione Europea per lo sviluppo delle cellule staminali per trapianti, la sicurezza e la qualita' delle coltivazioni sono due condizioni che devono essere garantite. Questo nuovo sistema "e' un progresso reale", anche se si ricorda che le proteine utilizzate sono sempre animali, e che l'ideale sarebbe ricorrere unicamente a proteine umane. Hovatta elenca anche le altre sfide che affrontano i lavori con le cellule staminali: "come evitare le reazioni immuni nei trapianti e come prevenire cambiamenti cromosomici e genetici durante le coltivazioni a lungo termine. E prima del trattamento clinico, ancora manca di fare ricerche per la differenziazione controllata di queste cellule".
 
 
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Abitualmente, una volta che si ottengono cellule staminali da embrioni umani, queste vengono fatte crescere e conservate in vitro, potendo contare su fattori di crescita animali -solitamente di topo- che proteggono e nutrono le cellule staminali umane. "L'esposizione di queste linee a cellule animali suppone un rischio di contaminazione con retrovirus e altri patogeni sconosciuti che potrebbero essere trasmessi al paziente" in caso di trapianto, avverte Robert Lanza, coordinatore della ricerca. Alla fine dello scorso gennaio uno studio aveva allertato la comunita' scientifica per il fatto che molte delle linee disponibili negli Usa, e in particolare quelle autorizzate a ricevere i finanziamenti federali, erano contaminate da questi fattori di crescita animali, tanto da renderle inutilizzabili per la ricerca e ancora di piu' per l'applicazione clinica.
"Noi abbiamo proposto di derivare e ottenere nuove linee cellulari in condizioni completamente libere da questi fattori di crescita, e questo potrebbe contribuire a risolvere uno dei maggiori problemi collegati all'impiego delle cellule staminali embrionali nel trattamento delle malattie umane". "La matrice extracellulare e' un complesso molecolare che varia nella sua composizione e diversita', e che consiste in composti (cellulari) di base come fibronectina, collageni e altre glicoproteina, acido ialuronico e elastina".
I ricercatori hanno estratto la massa cellulare da 5 embrioni e l'hanno coltivata in questa matrice di proteine. "Il sistema di coltivazione che abbiamo esposto ha dimostrato di essere stato utile per derivare ed ottenere una nuova linea cellulare a partire da embrioni umani in condizioni completamente libere di cellule e di siero", riassumono i ricercatori che hanno osservato le cellule a distanza di 6 mesi. "Queste cellule avevano la tipica morfologia e comportamento delle cellule staminali embrionali umane, potevano svilupparsi ed essere manipolate con facilita' e mostravano una buon recupero dopo il congelamento e lo scongelamento", e soprattutto erano cellule totipotenti, cioe' in grado di trasformarsi in qualsiasi tessuto.
Outi Hovatta, del Karolinska Institutet, Department of Obstetrics and Gynaecology, Huddinge Hospital, Svezia, nel commento che accompagna l'articolo avverte che secondo le linee guida dell'Unione Europea per lo sviluppo delle cellule staminali per trapianti, la sicurezza e la qualita' delle coltivazioni sono due condizioni che devono essere garantite. Questo nuovo sistema "e' un progresso reale", anche se si ricorda che le proteine utilizzate sono sempre animali, e che l'ideale sarebbe ricorrere unicamente a proteine umane. Hovatta elenca anche le altre sfide che affrontano i lavori con le cellule staminali: "come evitare le reazioni immuni nei trapianti e come prevenire cambiamenti cromosomici e genetici durante le coltivazioni a lungo termine. E prima del trattamento clinico, ancora manca di fare ricerche per la differenziazione controllata di queste cellule".
 
 
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