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 USA - USA - Usa. Scoperta una proteina che elimina la necessita’ dei fattori di crescita animali
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Notizia 
3 marzo 2005 18:26
 
Lo sviluppo e la crescita delle cellule staminali embrionali e' ancora uno dei momenti piu' difficili da gestire per i ricercatori. E' una fase in cui e' complicato stabilire esattamente cosa succede all'interno della cellula, e come influiscono i fattori esterni sulla formazione degli stadi di sviluppo successivi.
Un gruppo di ricercatori del WiCell Research Institute, con la collaborazione dei colleghi della University of Wisconsin-Madison, ha trovato un metodo di coltivazione che non prevede l'aggiunta di fattori di crescita animali, e che potrebbe eliminare i rischi di contaminazione dovuti a questo problema. Fino ad oggi infatti gli scienziati dovevano ricorrere a particolari cellule dei tessuti connettivi ottenute da embrioni di topi, i fibroblasti, che garantivano la sopravvivenza e lo sviluppo delle staminali embrionali. In particolare, questi fattori garantivano lo stadio "indifferenziato" delle cellule anche per lunghi periodi, seppur con notevoli difficolta'.
Il team, diretto da Ren-He Xu, ha scoperto che una proteina conosciuta come fattore 2 di crescita del fibroblasto (FGF2), ricopre lo stesso ruolo di mantenimento dello stadio indifferenziato e capacita' di proliferazione. Lavorando sulle cinque linee embrionali a disposizione, i ricercatori sono riusciti a semplificare l'intero processo di sviluppo e controllo, garantendo una maggiore sicurezza delle linee stesse se dovessero entrare in contatto con l'organismo umano. "E' veramente una scoperta fondamentale", commenta James Thomson, professore di anatomia alla UW-Madison. "Permettera' ai ricercatori di risparmiare tempo e denaro nelle fasi di preparazione delle linee, fasi fra le piu' complesse e delicate. Clinicamente poi, l'uso di questa proteina elimina il rischio di contaminazione con agenti patogeni animali, rendendo piu' sicure le possibili applicazioni terapeutiche".
 
 
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Un gruppo di ricercatori del WiCell Research Institute, con la collaborazione dei colleghi della University of Wisconsin-Madison, ha trovato un metodo di coltivazione che non prevede l'aggiunta di fattori di crescita animali, e che potrebbe eliminare i rischi di contaminazione dovuti a questo problema. Fino ad oggi infatti gli scienziati dovevano ricorrere a particolari cellule dei tessuti connettivi ottenute da embrioni di topi, i fibroblasti, che garantivano la sopravvivenza e lo sviluppo delle staminali embrionali. In particolare, questi fattori garantivano lo stadio "indifferenziato" delle cellule anche per lunghi periodi, seppur con notevoli difficolta'.
Il team, diretto da Ren-He Xu, ha scoperto che una proteina conosciuta come fattore 2 di crescita del fibroblasto (FGF2), ricopre lo stesso ruolo di mantenimento dello stadio indifferenziato e capacita' di proliferazione. Lavorando sulle cinque linee embrionali a disposizione, i ricercatori sono riusciti a semplificare l'intero processo di sviluppo e controllo, garantendo una maggiore sicurezza delle linee stesse se dovessero entrare in contatto con l'organismo umano. "E' veramente una scoperta fondamentale", commenta James Thomson, professore di anatomia alla UW-Madison. "Permettera' ai ricercatori di risparmiare tempo e denaro nelle fasi di preparazione delle linee, fasi fra le piu' complesse e delicate. Clinicamente poi, l'uso di questa proteina elimina il rischio di contaminazione con agenti patogeni animali, rendendo piu' sicure le possibili applicazioni terapeutiche".
 
 
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